Anticorruzione: Protocollo d’intesa da MIN e ANAC

Anticorruzione: Protocollo d’intesa da MIN e ANAC

La grande attenzione (ed è giusto che sia grande) che negli ultimi tempi  viene posta alla tematica dell’anticorruzione (e connessa “trasparenza”) ha visto una serie di norme, di vario rango, volte a contrastare tali fenomeni, anche se, spesso, essere si traducono in “adempimenti”, che, quando visti come tali,  poco incidono; anzi, la pletora  normativa fa si che diventi quasi-quasi più difficile contrastare i comportamenti che si intendono colpire o – meglio – prevenire.  Basterebbe pensare come in testi del “direttorio segreto” della c.d. Congiura degli Eguali (Francia, 1796!), si indicasse come insito/pregiudiziale ipotizzare che i funzionari siano “corruttibili” (traendone proposte di contrasto). Ora, dopo la “crescita” di poteri attribuita all’ANAC (in un contesto ormai “senza memoria”,  si potrebbe ricordare come fosse stato istituito un Commissario straordinario anti-corruzione, con proprio sito (www.anticorruzione.it, conservatosi nel tempo), poi soppresso e sostituito dalla CIVIT, a propria volta soppressa e sostituita dall’ANAC, ed una valutazione delle fasi temporali in qui questi interventi sono avvenuti getta luce su molti aspetti), il 15.7.2014 è stato stipulato un Protocollo d’intesa tra il MIN e l’ANAC, contenente le “Prime linee guida” per una reciproca collaborazione. Il punto è quello di passare dagli “adempimenti” ad atteggiamenti, operativi, effettivamente corretti, non dimenticando che il fenomeno della corruzione richiede sempre almeno 2 attori, a volte anche di più, quelli che sanno, o possono sapere, e adottano il principio delle “3 scimmiette”.

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