I decreti della riforma sulla pubblica amministrazione

I decreti della riforma sulla pubblica amministrazione

Approvato dal Consiglio dei Ministri il 13.6.2014 il d.l. sulla c.d. “riforma della p.a.”, anche per qualche indicazione del Quirinale, è stato poi articolato in 2 d.l. (entrambi in vigore dal 25.6.2014) per ovviare al coacervo di materie: infatti, il d.l. 24.3.2014, n. 91 presenta disposizioni in materia di agricoltura, ambiente, edilizia scolastica, imprese, società, tariffe energetiche ed altro, compresa semplificazione del controllo della Corte dei conti sui bilanci degli enti locali. Venendo all’altro, cioè al d.l. 24.6.2014, n. 90, maggiormente calibrato sulla riforma della p.a., cessano (art. 1) i c.d. trattenimenti in servizio, si interviene sul turn over (art. 3) in termini di spesa complessiva, e (art. 4) in materia di mobilità (anche non volontarissima) anche tra differenti p.a., di “ricollocamento” (anche a qualifica inferiore) del personale (art. 5), con il divieto (art. 6) di incarichi ai “pensionati”, vengono ridotte alla metà le prerogative sindacali (distacchi, permessi, aspettative), rimodulati gli incarichi c.d. di staff e di vertice negli enti locali, privilegiando i contratti a tempo determinato, le “premialità” delle Avvocature degli enti locali, ma anche per le progettazioni, ora escluse per i dirigenti, aboliti (art. 10) i diritti di rogito e attribuiti i diritti di segreteria integralmente al bilancio dell’ente, con interventi concernenti la nomina di dipendenti nella partecipate (art. 16), con una loro ricognizione e tendenziale unificazione di banche dati, la soppressione dell’AVCP che confluisce (o, confluirà?) nell’ANAC, cui sono attribuite ulteriori funzioni, la soppressione del Formez PA e l’unificazione delle scuole di formazione delle p.a., interventi sulle c.d. autorità indipendenti, misure sulle province e città metropolitane, introduzione di un’Agenda per la semplificazione e la standardizzazione della modulistica in materia di edilizia e attività produttive, nonché norme sull’Expo 2015 e anticorruzione, e infine, norme sul processo amministrativo (inclusa la presa in considerazione del c.d. abuso del processo) e delle procedure giudiziarie telematiche.

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