Polizia mortuaria: in caso di indebita tumulazione il comune non può non provvedere, anche se i privati non collaborino

Polizia mortuaria: in caso di indebita tumulazione il comune non può non provvedere, anche se i privati non collaborino

Il T.A.R. per la regione Sicilia, sede di Catania, sez. III,  n. 741 del 13.2.2014, ha stabilito come il comune debba provvedere all’estumulazione di feretro, indebitamente tumulato in sepolcro in cui non sussisteva titolo ad esservi accolto, anche nel caso in cui i privati non collaborino, ma è tenuto, esercitando i propri poteri, ad adottare tutti i provvedimenti conseguenti per pervenire all’estumulazione. Con determina dirigenziale n. 05/33 veniva annullata in autotutela l’autorizzazione alla tumulazione di una salma, stabilendo di procedere all’estumulazione. Di fronte all’impossibilità di accedere all’interno dell’edicola, in quanto i privati non si dimostravano collaborativi e non aderivano all’invito di aprire il tabernacolo, il Comune non procedeva all’estumulazione. Rispetto al ricorso presentato dal reale proprietario dell’edicola, il Comune ha eccepito di avere compiuto gli atti in proprio potere per dare esecuzione all’estumulazione. Il TAR di Catania ha riconosciuto che il Comune di Catania non aveva la disponibilità delle chiavi della cappella, ma ha sancito l’illegittimità del silenzio-inadempimento dell’ente locale che avrebbe porre fine, anche autoritativamente, alla tumulazione, divenuta abusiva, in forza della citata determina dirigenziale. Il Comune avrebbe dovuto agire in danno della parte privata che si è dimostrata indisponibile a collaborare col Comune. I giudici amministrativi hanno, quindi, imposto al Comune di procedere all’estumulazione nel termine di trenta giorni, nominando il Prefetto (o funzionario da questi delegato) quale Commissario ad Acta, affinché provveda in via sostitutiva.

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