Cittadini di Stato membro dell’Unione europea: non vi è “sovrapposizione” tra decreto di allontanamento e mandato d’arresto europeo

Cittadini di Stato membro dell’Unione europea: non vi è “sovrapposizione” tra decreto di allontanamento e mandato d’arresto europeo

La Corte Costituzionale, con l’ordinanza n. 54 dell’8.4.2014, è stata chiamata ad affrontare l’interessante questione di un cittadino di Stato membro dell’Unione europea che, destinatario di mandato d’arresto europeo (per il quale la Corte d’appello aveva negato la “consegna”), e che, pur non avendo dimostrato la sussistenza delle condizioni di soggiorno (per oltre 3 mesi), era stato destinatario di provvedimento di allontanamento adottato dal Prefetto, situazione nella quale il giudice aveva ravvisato una sorta di “sovrapposizione”, quanto meno negli effetti pratici, tra “consegna” (denegata) e “allontanamento”, disposto in via amministrativa. La questione è stata risolta non entrando nel merito, quanto rilevando come l’ordinanza di rimessione non avesse indicato le motivazioni per cui la Corte d’appello avesse negato la “consegna”, a seguito del mandato d’arresto europeo, né precisato l’ordine temporale tra i due provvedimenti, con la conseguenza che la Corte Costituzionale non era così stata posta nelle condizioni di valutare alcunché. Peccato, perché sarebbe stato interessante capire quello che avrebbe potuto essere l’indirizzo del giudice delle leggi sulla questione sollevata.

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