CITTADINI STRANIERI - Frontex plus deve partire al più presto possibile

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha incontrato a Tunisi il premier Mehdi Jomaa, il suo omologo Lofti Ben Jeddou e il Presidente della Repubblica Moncef Marzouki, nell’anniversario del naufragio di Lampedusa. Lotta all’immigrazione illegale e al terrorismo al centro del colloquio. Potenziare il coordinamento di polizie e intelligence nella lotta al radicalismo e al fenomeno dei ‘foreign fighters’. Consegnati nel porto di Tunisi due pattugliatori italiani

«Oggi l’Italia ricorda un giorno drammatico, un giorno in cui sulle coste italiane, sulla costa di una splendida isola del Mediterraneo come Lampedusa sono morti 366 migranti». Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno Angelino Alfano in visita ufficiale a Tunisi, accompagnato dal capo di gabinetto Luciana Lamorgese e dal vice capo della Polizia Alessandro Marangoni, per affrontare con il primo ministro Mehdi Jomaa i temi della lotta al terrorismo e all’immigrazione illegale.

«Oggi – ha affermato il ministro Alfano nell’anniversario del naufragio di Lampedusa costato la vita a 366 immigrati – noi facciamo un bilancio di quella che è stata la risposta italiana a quella tragedia e cioè l’operazione Mare Nostrum, che ha salvato oltre 90.000 vite umane».

«Si chiuda Mare Nostrum e si dia il via libera ad un’azione europea capace di dimostrare che l’Europa si prende in carico una frontiera che è sua. Noi centreremo l’obiettivo di riportare l’Europa a presidiare la frontiera del Mediterraneo. Ce la faremo entro novembre e la mia idea è che Frontex plus debba partire al più presto possibile, già ai primi di novembre». 

«Subito dopo va chiuso Mare Nostrum – ha proseguito – non perchè non sia stata un operazione positiva, che ha consentito di salvare vite umane, ma perchè Mare Nostrum era un’operazione a tempo e l’Italia non poteva e non potrebbe farsi carico da sola di reggere la frontiera del mediterraneo, che è una frontiera europea».
Nel corso dell’incontro è stato concordato l’obiettivo del potenziamento del coordinamento delle polizie. Il premier tunisino ha assicurato il pieno impegno della Tunisia a proseguire l’intensa collaborazione con l’Italia, sia sul piano bilaterale che nei riguardi della Libia.

«L’Italia sta svolgendo una grande azione di monitoraggio di tutti i possibili rischi terroristici – ha detto Alfano – anche quelli in apparenza più insignificanti, il livello di allerta è elevato, collaboriamo con uno scambio di informazioni molto efficace con tutti gli altri paesi d’Europa e dell’Occidente. E’ evidente – ha aggiunto il ministro – che il fronte libico è un fronte che ci crea enormi problemi ed enormi danni perchè l’instabilità libica si riversa sull’Italia. La soluzione del problema libico è la chiave di volta per risolvere una grande parte dei problemi dei migranti che arrivano in Italia».

Per quanto riguarda la lotta al terrorismo, è stata sottolineata la necessità del potenziamento del già proficuo coordinamento a livello di Polizia e di intelligence nella lotta al radicalismo e al fenomeno dei ‘foreign fighters’. Due pattugliatori italiani, consegnati nel porto di Tunisi dal ministro Alfano al suo omologo Lofti Ben Jeddou, consentiranno al governo tunisino di incrementare la collaborazione con l’Italia per contrastare l’immigrazione illegale e per dare una più efficace accoglienza ai profughi e rifugiati.

«Con il Presidente della Repubblica Moncef Marzouki – ha spiegato Alfano – abbiamo parlato non solo di questa delicata transizione tunisina e del rafforzamento delle istituzioni democratiche ma soprattutto di contrasto ai traffici illegali nel Mediterraneo, a cominciare dal traffico di esseri umani e del contrasto al terrorismo internazionale».

«E’ stata una mattinata molto proficua – ha concluso – e siamo convinti che la cooperazione tra Italia e Tunisia darà una grande mano d’aiuto».

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