CITTADINI STRANIERI - Alfano: «Individuare via d’uscita da Mare Nostrum»

Il ministro dell'Interno ha incontrato al Viminale il presidente Anci Fassino e i sindaci di Palermo e Catania per esaminare le problematiche sull’elevato afflusso di migranti e concordare, con prefetture e enti locali, le misure necessarie

«Un piano per accogliere i migranti che hanno diritto di asilo e per espellere quelli che non ce l’hanno».

«Stiamo organizzando insieme ai sindaci e alle regioni un piano per accogliere i migranti che hanno diritto di asilo e per espellere quelli che non ce l’hanno». Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano sull’incontro al Viminale con il sindaco di Torino e presidente dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia (Anci) Piero Fassino, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il sindaco di Catania Enzo Bianco, presente anche il sottosegretario Domenico Manzione.

«Su Mare Nostrum – ha spiegato il ministro – servono risorse e soldi. Noi siamo stanchi, l’Europa non ci sta dando quelle risposte che ci aspettavamo e ci aspettiamo».

«L’operazione Mare Nostrum deve concludersi – ha affermato – certo non domattina, ma dobbiamo individuare una via d’uscita da Mare Nostrum, perchè questa operazione non può continuare in eterno».

Il Viminale con la collaborazione di comuni e regioni sta mettendo a punto un piano «per accogliere quelli che hanno diritto all’asilo ma espellere quelli che non ce l’hanno» ha detto Alfano sul difficile tema dell’accoglienza dei migranti che giungono sempre più numerosi sulle nostre coste.

«Sabato si terrà una riunione straordinaria in Sicilia con i sindaci siciliani – ha detto il presidente Anci Fassino – e in particolare quelli più direttamente investiti per affrontare tutti i problemi di gestione che si pongono. Il piano che assumeremo prevede come strumento di gestione costante l’attivazione di un tavolo permanente di coordinamento con la presenza di tutte le regioni italiane e dell’Anci, in rappresentanza dei comuni, in modo che ci sia, insieme al governo, un’assunzione di responsabilità di tutte le istituzioni del nostro Paese».

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