CITTADINI STRANIERI - Cittadini dell’Unione senza copertura sanitaria

Indagine sul difficile accesso alle cure per cittadini rumeni e bulgari a Milano e in Lombardia: quando essere comunitari è uno svantaggio

Dal 31 dicembre 2007 rumeni e bulgari sono cittadini europei e, in quanto comunitari, hanno diritto all’assistenza sanitaria solo se in possesso di alcuni requisiti come ad esempio quello di essere lavoratori o di essere in possesso di tessera TEAM (Tessera Europea di Assicurazione Malattia), ovvero la tessera sanitaria che viene rilasciata dal proprio paese di origine e che ha validità europea. Non tutti rumeni o bulgari presenti sul territorio nazionale hanno però questa tessera, a causa delle gravi carenze del sistema sanitario nei loro paesi d’origine. Da ciò risulta che molti neocomunitari sono privi di copertura sanitaria qualora siano disoccupati o lavorino in nero in Italia o siano familiari a carico.

Per risolvere questo problema nello spirito della legge 286/98, la gran parte delle regioni italiane ha sostituito il codice STP (quello che viene fornito agli Stranieri Temporaneamente Presenti, cioè ai migranti senza permesso di soggiorno) con il codice ENI (Europei Non Iscritti) che ha le stesse caratteristiche e dà diritto alle stesse prestazioni previste dal codice STP e dal Testo Unico sull’Immigrazione.
La Regione Lombardia ha emanato una circolare che stabilisce che i cittadini comunitari hanno sì diritto alle prestazioni indicate dalla legge 286/1998″, ma non ha definito quale codice possa essere attribuito a questi pazienti al posto dell’STP. La normativa vigente in Lombardia ha dunque solo un valore formale e riconosce il diritto alla salute solo sulla carta, ma non nella realtà.

Nei fatti i cittadini rumeni e bulgari sprovvisti di tessera TEAM residenti in Lombardia, anche se affetti da patologie importanti ma non urgenti, possono essere curati solo dalle associazioni di volontariato e hanno paradossalmente meno diritti dei cittadini non comunitari irregolarmente presenti.

Per questo motivo le associazioni Casa per la Pace di Milano, Centro Internazionale Helder Camara ONLUS, Comunità di Sant’Angelo Solidale e Naga lanciano un appello, proponendo che:

– Tutti i cittadini rumeni e bulgari senza discriminazione alcuna abbiano accesso al medico di medicina generale. In Lombardia la sola applicazione del codice ENI non permetterebbe l’accesso alle cure di questi pazienti in quanto continuerebbero a mancare i medici prescrittori, i medici cioè abilitati ad utilizzare il ricettario regionale. La sola applicazione anche in Lombardia del codice ENI sarebbe una misura “solo di facciata”, del tutto inefficace sul piano operativo;

– Tutti i bambini abbiano accesso al pediatra di base. Questa stessa proposta è già stata avanzata dalle società scientifiche SIP (Società Italiana di Pediatria) e SIMM (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni);

– La Direzione Sanitaria dell’ASL di Milano si renda garante del fatto che i Consultori Familiari rispettino la legislazione vigente che prevede piena assistenza per le donne gravide;

– La ASL di Milano sviluppi programmi di educazione sanitaria e di intervento con l’obiettivo di individuare tutti i bambini rumeni e bulgari non vaccinati, e di sottoporli alle vaccinazioni obbligatorie;

–  In ogni Ospedale sia organizzato un presidio di riferimento al quale possano accedere questi pazienti per facilitarne l’accesso ai servizi sanitari.

Per maggiori dettagli si rimanda al rapporto “Comunitari Senza Copertura Sanitaria – Indagine sul difficile accesso alle cure per cittadini rumeni e bulgari a Milano e in Lombardia: quando essere comunitari è uno svantaggio
L’appello verrà presentato all’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, chiedendo che venga aperta un’interrogazione al Consiglio Regionale
L’appello è aperto alla sottoscrizione da parte di associazioni e singoli che possono aderire al documento inviando una mail all’indirizzo naga@naga.it riportando i propri dati.
Elenco primi firmatari:
OMISSIS
 
 
Dal sito http://www.naga.it/index.php/notizie-naga/items/appello-per-un-effettivo-accesso-alle-cure-per-tutti-i-cittadini-rumeni-e-bulgari.html

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