Il prenome Andrea non ha (più ...) valenza di genere

Il prenome Andrea non ha (più …) valenza di genere

Il 20/11/2012 le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia secondo cui, per la 1^ sezione civile della Corte di Cassazione “il nome Andrea, anche per la sua peculiarità lessicale, non può definirsi né ridicolo né vergognoso se attribuito ad una persona di sesso femminile, né potenzialmente produttivo di un’ambiguità nel riconoscimento del genere della persona cui è stato imposto, non essendo più riconducibile, in un contesto culturale ormai non più rigidamente nazionalistico, esclusivamente al genere maschile“.
Qualche commentatore si è spinto a considerare come con una tale pronuncia sia stata “sconfessata” una circolare ministeriale, quando la questione ha fondamento normativo (art.35, 1 RSC) e la Corte di Cassazione non è andata oltre da una valutazione, anche di merito, sull’evoluzione di una percezione sociale, parlandosi di “contesto culturale”, più o meno diffusa, circa la corrispondenza o meno al genere.

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