IN PRIMO PIANO - Pubblica Amministrazione: “Rapporto Istat riconosce il grande sforzo di modernizzazione in corso”

Il ministro della PA, Renato Brunetta, analizza il Rapporto annuale ISTAT: "Grazie al PNRR aggredite le criticità strutturali"

“Il Rapporto annuale ISTAT presentato oggi riconosce due fatti: da un lato, il grande sforzo in corso di modernizzazione della Pubblica Amministrazione lungo le tre direttrici chiave della riforma, ossia semplificazioni, assunzioni e formazione dei dipendenti pubblici; dall’altro lato, la spinta alla digitalizzazione innescata dalla pandemia”. Lo ha affermato il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, commentando il Rapporto Annuale ISTAT 2022 – La situazione del Paese.

Il contesto

Tra le questioni cruciali analizzate dal report vi è quella del personale della Pubblica Amministrazione: tra il 2000 e il 2020, evidenzia l’ISTAT, si è registrata “una contrazione del numero dei dipendenti pubblici da 3,5 a 3,3 milioni. Il saldo negativo di circa 200 mila unità è stato interamente assorbito dalla componente maschile (-235 mila), mentre quella femminile ha mostrato un lieve incremento (+55 mila). Questa tendenza è per larga parte conseguenza di due fattori che hanno caratterizzato, seppure in modo eterogeneo nei diversi comparti, quasi tutto il periodo: il cosiddetto blocco del turnover e la limitazione dell’accesso alla pensione. Negli ultimi vent’anni, l’età media è passata da 43,5 a 49,9 anni, con un incremento più forte negli anni 2001-2010 e generalizzato a tutti i comparti, seppure in misura differente, sia per la componente maschile sia per quella femminile. Il settore dell’istruzione e ricerca, con la dinamica occupazionale più sostenuta, ha mostrato l’aumento minore dell’età media (3,3 anni), mentre quello delle funzioni centrali ha registrato l’invecchiamento maggiore (8,3 anni, uno a 54,1)”. L’ISTAT rimarca poi “il ruolo della digitalizzazione di amministrazioni e servizi pubblici nel ridurre gli oneri amministrativi a carico di imprese e cittadini, rendendone le interazioni più rapide, semplici e meno costose, e migliorando al tempo stesso la qualità dei servizi erogati e l’efficienza della spesa pubblica.

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Le parole del ministro Brunetta

“Grazie alla leva del PNRR – ha aggiunto il ministro – abbiamo aggredito le fragilità strutturali della nostra PA, sbloccando il turnover e scommettendo su capitale umano, nuovi profili professionali e competenze, con un’attenzione particolare riservata ai più fragili, a chi ha maggiori difficoltà nella fruizione dei servizi digitali. Sono convinto che, accanto alle tecnologie, saranno le persone a fare la differenza nella nuova Pubblica amministrazione. Un’eredità preziosa per le prossime generazioni e per lo sviluppo del Paese”.

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