Referendum e voto all'estero: approvato un D.L. (comprendente anche il quorum per l'operatività delle CECirc).

Referendum e voto all’estero: approvato un D.L. (comprendente anche il quorum per l’operatività delle CECirc).

Poiché la L. 27/12/2001, n. 459 regola il voto all’estero degli elettori residenti all’estero per l’elezione dei due rami del parlamento ed per i referendum popolari (abrogativi o “costituzionali”), ogni qual volta ricorrono queste consultazioni elettorali viene a porsi la questione degli italiani che si trovino all’estero temporaneamente ma (solo) per motivi di servizio, nonché per i militari che siano impegnati in missioni internazionali all’estero.
Si tratta di una fattispecie, che, finora,è stata affrontata attraverso l’adozione di uno specifico D.L., cosa che puntualmente si verifica anche per i referendum popolari i cui comizi elettorali sono stati convocati per il 12-13/6/2011, il ché è avvenuto in occasione della riunione del C.d.M. del 7/4/2011 il quale sembrerebbe intervenire anche misure per assicurare il quorum necessario al funzionamento delle commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali.
Infatti, a seguito di alcuni fattori, tra cui non andrebbe esclusa l’onorificità, sembra proprio che non vi sia una larga a diffusa propensione a partecipare ai lavori delle CECirc.
Per altro, sulle posizioni degli elettori temporaneamente all’estero per motivi di servizio e sui militari non sarebbe il caso di intervenire in via legislativa, evitando così il ricorso alla decretazione d’urgenza? Razionalmente, si anche se va detto come le priorità del Parlamento siano ben altre che non quelle di modifiche legislative aventi carattere di razionalità )o, effetti di razionalizzazione), ma anche che non mancano posizioni che dubitano della”qualità” della L. 27/12/2001, n. 459, cosicché una qualche proposta (o, disegno) volto ad introdurre modifiche a questa potrebbe essere assunto come “veicolo” per introdurre altre modifiche, se non perfino un superamento della legge, che probabilmente qualcuno vorrebbe, ma che, per vari motivi, non può essere detto. Per cui, la linea sembra essere quella che richiama il proverbio sul cane che dorme e che, per questo, è bene non svegliare.

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