Polizia mortuaria: le cremazioni in Italia nel 2014

Polizia mortuaria: le cremazioni in Italia nel 2014

La circolare n. 71/2015/AG del 30 luglio 2015 di SEFIT-Utilitalia fornisce “Informativa sulle cremazioni di cadaveri effettuate in Italia nel 2014″.

In essa si commenta: “La scrivente Federazione da diversi anni compie una raccolta sistematica di dati statistici sullo sviluppo della cremazione.
Con la presente si rendono noti, in Allegato 1, i dati consuntivi sulle cremazioni di cadaveri effettuate nell’anno 2014 nei crematori italiani in funzione, predisposti sulla scorta dei modelli a suo tempo inoltrati ai Comuni sede dell’impianto ed ai gestori degli stessi.
Le cremazioni effettuate nel corso del 2014 sono cresciute del 6,5% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 7.246 unità.
Nel 2014 si sono registrate a consuntivo 117.956 cremazioni di feretri, contro 110.710 del 2013. In ciò ha influito considerevolmente il cambio di propensione dei cittadini, per lo più dovuto alla presenza di un maggior numero di impianti sul territorio ed anche la crisi economica, anche se la spinta al cambiamento accenna ad affievolirsi finché non saranno attivati ulteriori impianti.
L’ISTAT ha recentemente diffuso i dati sulla mortalità e popolazione 2014, anno in cui si sono registrati 598.364 decessi. Quindi l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per l’anno 2014, è del 19,71%.
Analizzando il dato territoriale si può valutare che le regioni dove la cremazione è più sviluppata – in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale – sono: Lombardia (24,8%), Piemonte (16,1%) ed Emilia Romagna (13,0%).
Le regioni che hanno visto la crescita percentuale maggiore nel 2014 rispetto al 2013 sono invece: Puglia (+22,1%), Sardegna (+20,9%) e Piemonte (+16,0%). Incidono in queste variazioni soprattutto la messa in funzione o il fermo/rallentamento operativo di uno o più impianti e la scarsa numerosità dell’anno precedente.
Le regioni che rispetto all’anno precedente hanno registrato una crescita numerica più elevata sono state: Piemonte (+2.618), Lombardia (+2.119) e Emilia Romagna (+1.591).
Il ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore presenza di impianti, ma anche al Centro.
Roma, Milano e Genova si riconfermano, come negli anni precedenti, le città col maggior numero di cremazioni di cadaveri effettuate, rispettivamente con 10.096, 8.879, 5.580 (anche se è bene chiarire che si tratta di cremazioni svolte per un’area che spesso è almeno provinciale, se non ancor più estesa); a seguire, oltre le quattromila cremazioni, Livorno (4.255), Trecate (4.440) e Mantova (4.244).
Le regioni in assoluto dove si crema di più sono quelle meglio dotate di impianti di cremazione, vale a dire la Lombardia con 29.286 cremazioni (12 impianti presenti), il Piemonte con 18.992 cremazioni (11 impianti presenti) e l’Emilia-Romagna con 15.384 cremazioni (9 impianti presenti).
In Allegato 2 si trasmette inoltre l’elenco – a nostra conoscenza – dei crematori operanti in Italia (con indirizzi, telefoni e fax come presenti nei nostri archivi). Si chiede gentilmente di comunicarci eventuali errori, modifiche o integrazioni dei dati presenti nella documentazione in allegato, in modo da costituire una base dati aggiornata a disposizione di tutti gli interessati.
La presente circolare ed il testo degli allegati in essa citati sono presenti, per gli associati, sul sito della Federazione, www.utilitalia.it, selezionando l’area circolari del settore funerario”.
Il numero totale delle cremazioni nel 2014 risulta, da tali dati, essere stato di 117,956, ma considerando come alcuni impianti di cremazione (uno dei quali dal 2007 !) ricusano di fornire dati di sorta (atteggiamento non motivato) si potrebbe ipotizzare che il numero reale delle cremazioni sia stato superiore alle 125.000.

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