Allora, sembra deciso: si vota al 15-16/5 (per le c.d. amministrative) con ballottaggi al 29-30/5. Ma. Niente referendum.

Allora, sembra deciso: si vota al 15-16/5 (per le c.d. amministrative) con ballottaggi al 29-30/5. Ma. Niente referendum.

Sembra proprio che i “rumours” siano, parzialmente, confermati. Infatti, il C.d.M. del 373/2011 ha fissato le elezioni per il rinnovo degli organi dei comuni e delle province interessati per il 15-16/5/2001 con eventuali turni di ballottaggio al 29-30/5/2011. Si è detto parzialmente, in quanto su tali date già correvano voci, presso i c.d. bene informati, ma vi erano anche “spinte” per far celebrare, in contemporanea, anche i referendum popolari (come quelli sulla c.d. “acqua pubblica”.
A parte ogni valutazione di ordine politico (che, ormai, rischia significare solo di ordine di schieramento), dal punto di vista di chi opera negli uffici elettorali, è sempre di criticità avere date differenziate, con revisioni dinamiche delle liste elettorali che già si sovrappongono ai procedimenti delle revisioni semestrali delle stesse, che vengono ad aversi con date “sfasate” temporalmente, e quindi con l’esisgenza di tenere sempre distinte le diverse operazioni, i verbali, i prospetti numerici e quanto altro, per cui, da questo angolo di visuale, si tenderebbe sempre ad apprezzare un’unica data, i c.d. “election day”.
Ma tant’è, le motivazioni sulla base delle quali vengono stabilite le date dei comizi elettorali, non rispondono necessariamente a criteri di questa natura.

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