Contesto: il decreto flussi e il quadro normativo aggiornato
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 9 dicembre 2024 sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni, ha affrontato temi strategici, tra cui una dettagliata informativa sui flussi migratori presentata dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’attenzione è stata focalizzata sulla conclusione della fase di precompilazione delle domande del decreto flussi 2025, avvenuta tra il 1° e il 30 novembre. Tale decreto stabilisce il numero massimo di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per l’anno successivo, in linea con le esigenze del mercato del lavoro e con l’evoluzione delle politiche di gestione dei flussi migratori.
Il contesto normativo è stato influenzato significativamente dal decreto legge 145/2024, che ha rafforzato i controlli e introdotto criteri più stringenti per la valutazione delle domande, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e legalità.
I numeri: un calo significativo delle domande precompilate
Durante il periodo di precompilazione, sono state raccolte 180.012 domande, un dato che si colloca appena al di sotto delle 180.720 quote previste per il 2025, cui si aggiungono 10.000 ingressi fuori quota per assistenza familiare e sociosanitaria. Di queste:
– 63.485 riguardano lavoro subordinato non stagionale;
– 66.761 si riferiscono a lavoro stagionale;
– 49.766 sono per assistenza familiare e sociosanitaria.
Rispetto al decreto flussi 2024, le domande precompilate registrano un calo del 73%, con una riduzione del 75% per il lavoro non stagionale, dell’80% per quello stagionale e del 48% per il settore assistenziale. Tale diminuzione è attribuita alla stretta sui controlli introdotta dal decreto legge 145/2024, che ha limitato gli abusi e favorito una maggiore selettività nelle richieste.
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