FAMIGLIA - Eterologa: aumentano le  domande, ma mancano le linee guida

Eterologa: aumentano le  domande, ma mancano le linee guida

Sono circa 3.400 i contatti e le richieste di coppie per accedere alla fecondazione eterologa in soli 22 giorni, ovvero dallo scorso 9 aprile quando la Consulta ha dichiarato incostituzionale il divieto di eterologa della legge 40. Lo ha detto all’Ansa la presidente dell’associazione dei centri di fecondazione Cecos Italia, Elisabetta Coccia.

Boom domande 

«Si sta registrando un ‘boom’ delle richieste per interventi di fecondazione eterologa – sottolinea Coccia, presidente dell’associazione che riunisce i centri di studio e conservazione ovociti e sperma umani, privati e convenzionati – ma è necessario che il ministero della Salute dia delle indicazioni chiare attraverso delle linee guida; ad oggi, però, non abbiamo avuto alcuna risposta rispetto alla richiesta avanzata di istituire un tavolo tecnico di confronto». Il punto è che, anche se i Centri sarebbero “tecnicamente” pronti ad effettuare questo tipo di interventi, sottolinea l’esperta, «non potremo partire se il ministero non darà indicazioni per chiarire il quadro di riferimento».

Ginecologi: subito nuove linee guida eterologa 

Nei giorni scorsi era stato anche il presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), Paolo Scollo, a chiedere «subito nuove linee guida per la fecondazione eterologa». Lo ha fatto in una lettera inviata al ministero della Salute e alla Conferenza Stato-Regioni si è è detto pronto a collaborare con il ministero della Salute per la loro elaborazione.

La sentenza
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. La Consulta, in particolare, ha bocciato gli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1, della legge 40. Questi prevedevano il divieto assoluto di fecondazione attraverso donatori esterni e sanzioni per i medici che la avessero praticata. I giudici hanno accolto i ricorsi presentati dai tribunali di Milano, Firenze e Catania. Le motivazioni, come prevede il regolamento, saranno depositate entro metà maggio.

Cosa cambia con decisione Consulta 

Con la decisione della Consulta sulla legge 40 cade innanzitutto il divieto di fecondazione assistita eterologa, previsto dall’art. 4 comma 3 della legge, che riportava: «È vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo». Cadono anche, di conseguenza, i due incisi che recitano entrambi «in violazione del divieto di cui all’art. 4, comma 3», cioè del divieto di eterologa, previsti nei commi 1 e 9 dell’art. 9, che resta ovviamente immutato per le altre parti e per i suoi contenuti, compreso il divieto di disconoscimento di paternità in caso di eterologa. Incostituzionale, infine, anche l’art. 12 comma 1 sulle sanzioni: «Chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall’articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300mila a 600mila euro».

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