1) Quali situazioni rientrano nel divieto di registrazione anagrafica previsto dall’articolo 5 del decreto legge n. 47/2014?
Il divieto si applica solo ai casi di occupazione abusiva, ossia quando una persona si impossessa in modo arbitrario di un immobile contro la volontà del proprietario e senza alcun titolo legittimo. Esulano invece dal campo di applicazione della norma tutte quelle situazioni per cui l’inquilino ha ottenuto l’accesso nell’abitazione con il benestare o grazie all’ospitalità del legittimo possessore.
2) Qual è il compito dell’ufficiale d’anagrafe riguardo all’occupazione abusiva?
L’ufficiale d’anagrafe deve accertare che la permanenza della persona nell’immobile non configuri un’ipotesi di occupazione abusiva, ma non è suo compito determinare la sussistenza del reato, che spetta al tribunale.
3) In mancanza di un titolo di possesso, è necessario un assenso scritto del proprietario per la registrazione anagrafica?
No, il proprietario non deve necessariamente fornire un assenso scritto. Tuttavia, l’ufficiale d’anagrafe può comunicare al proprietario l’avvio del procedimento per consentirgli di presentare eventuali osservazioni. Per poter configurare un’ipotesi di occupazione abusiva è necessario che il proprietario dimostri di aver proceduto penalmente contro l’occupante per il reato di cui all’articolo 633 del codice penale, essendo tale delitto procedibile unicamente a querela della persona offesa.
4) Quali informazioni devono essere fornite nella dichiarazione anagrafica?
L’interessato deve indicare il titolo di occupazione dell’immobile scegliendo tra sei condizioni: 1) proprietario, 2) titolare di contratto di locazione, 3) titolare di contratto locazione di immobile di edilizia residenziale pubblica, 4) comodatario, 5) usufruttuario, 6) legittimo occupante ad altro titolo. Tale ultima casistica costituisce una condizione residuale in cui vi possono rientrare tutte quelle situazioni in cui manchi una regolamentazione formale del rapporto. Sarà il dichiarante a specificare nel relativo riquadro il modo in cui ha ottenuto la disponibilità materiale dell’abitazione (ad esempio: accordo verbale con il proprietario; ospitalità da parte dell’affittuario, ecc.).
5) Cosa succede se il proprietario non è d’accordo con l’iscrizione anagrafica?
Qualora sia accertata la dimora abituale della persona, la semplice osservazione del proprietario con cui esprime il proprio dissenso all’iscrizione anagrafica non è idonea ad incidere sull’esito dell’istruttoria. In tal caso l’ufficiale d’anagrafe deve procedere con la conferma della registrazione, motivando il provvedimento e spiegando perché le osservazioni del proprietario non sono state accolte.
FAQ sul tema dell’occupazione abusiva e la registrazione anagrafica
Chiarimenti sui limiti della registrazione anagrafica in caso di occupazione abusiva e i compiti dell’ufficiale d’anagrafe
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