Il 10 ottobre 2024, il Consiglio dei Ministri ha deliberato la proroga dello stato di emergenza a livello nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi migratori attraverso le rotte del Mediterraneo. La decisione, pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’11 novembre 2024 (G.U. Serie Generale n. 264), estende di ulteriori sei mesi le misure emergenziali già attuate per far fronte a questa complessa situazione.
Contesto e motivazioni della proroga
La proroga dello stato di emergenza si inserisce in un contesto di crisi migratoria iniziata nell’aprile 2023, quando il governo ha dichiarato per la prima volta lo stato di emergenza a causa dell’aumento significativo degli arrivi di migranti sulle coste italiane. Successivamente, questa misura è stata estesa altre due volte, nell’ottobre 2023 e nell’aprile 2024, di fronte al perdurare della situazione critica e all’aggravarsi delle condizioni nei paesi di origine e di transito dei migranti.
Il Ministero dell’Interno, nelle sue note del marzo e ottobre 2024, ha sottolineato come il fenomeno migratorio sia destinato a intensificarsi ulteriormente, con picchi attesi in corrispondenza del miglioramento delle condizioni meteo-marine. Il governo, pertanto, ha deciso di prorogare lo stato di emergenza per assicurare la continuità delle azioni di accoglienza e gestione della crisi.
Misure adottate e finalità della proroga
Lo stato di emergenza consente al governo e alla Protezione Civile di operare con poteri straordinari per gestire e mitigare l’impatto dell’afflusso massiccio di migranti. Queste misure includono:
– Incremento delle strutture di accoglienza: grazie alle deroghe normative, è stato possibile realizzare nuove strutture di accoglienza e potenziare quelle esistenti in tempi rapidi. Queste operazioni continueranno a essere fondamentali per gestire i nuovi arrivi previsti.
– Coordinamento con le Regioni e le Province Autonome: ordinanze della Protezione Civile hanno distribuito l’emergenza tra le varie regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia, inclusi territori come le Province autonome di Trento e Bolzano. L’approccio diffuso ha permesso di evitare il sovraccarico delle strutture nelle aree costiere e di migliorare la gestione complessiva del flusso.
– Supporto finanziario: la delibera specifica che non sono previsti nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto le risorse già stanziate risultano sufficienti per le attività da svolgere. I fondi speciali destinati al Commissario delegato per l’emergenza saranno utilizzati per coprire le spese necessarie senza ulteriori incrementi di budget.
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