CITTADINANZA - Riconoscimento della cittadinanza italiana: avo e naturalizzazione

Focus sulle procedure, i requisiti e le eccezioni per il riconoscimento della cittadinanza italiana attraverso la discendenza da un avo italiano

Il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza richiede una meticolosa verifica storica e documentale. Comprendere le specifiche normative e raccogliere la documentazione necessaria sono passaggi fondamentali per dimostrare la discendenza e la continuità della cittadinanza italiana.

Avo italiano e naturalizzazione
L’avo nato in Italia e emigrato all’estero può trasmettere la cittadinanza italiana ai discendenti, a condizione che non sia deceduto o naturalizzato straniero prima del 17 marzo 1861. Un elemento distintivo della legislazione italiana è l’assenza di limiti generazionali per l’accertamento della cittadinanza per discendenza, a differenza della maggior parte degli altri Paesi che limitano la trasmissione della cittadinanza alla seconda o terza generazione.

Importanza delle date di annessione
La trasmissione della cittadinanza italiana è strettamente legata alle date di annessione degli stati preunitari al Regno d’Italia. Ad esempio, le attuali province di Mantova, Verona, Vicenza, Rovigo, Padova, Venezia, Treviso, Belluno, Udine e Pordenone sono state annesse il 19 ottobre 1866. Le province di Roma, Latina, Frosinone e Viterbo sono state annesse il 20 settembre 1870, mentre Trento, Bolzano, Trieste e Gorizia il 16 luglio 1920. È cruciale ottenere l’atto di morte dell’avo per verificare che non sia deceduto prima di queste annessioni.

Documentazione necessaria
Per accertare che l’avo italiano possa trasmettere la cittadinanza, è fondamentale acquisire l’atto di morte o il certificato di morte dell’avo. Non è necessario ottenere gli atti di morte dei discendenti se sono nati dopo il 1861 o le date successive di annessione dei territori al Regno d’Italia.

Naturalizzazione e perdita della cittadinanza
È importante verificare che l’avo non abbia acquisito la cittadinanza straniera prima della nascita del discendente. La naturalizzazione straniera comporta la perdita della cittadinanza italiana e influenza la possibilità di trasmettere la cittadinanza ai discendenti. La legge del 1912, all’articolo 8, stabilisce che l’acquisto volontario della cittadinanza straniera da parte dell’avo italiano comporta la perdita della cittadinanza italiana.
L’articolo 7 della legge 555/1912 consentiva al figlio di un italiano nato all’estero di mantenere la cittadinanza italiana anche se il genitore l’avesse persa durante la sua minore età. Questa disposizione derogava al principio dell’unicità della cittadinanza e alla dipendenza della cittadinanza del figlio minore da quella del padre. Tuttavia, se lo stato estero non riconosceva la cittadinanza per ius soli, l’articolo 12 della stessa legge disponeva che i figli minori avrebbero perso la cittadinanza italiana in caso di naturalizzazione del genitore.

Accertamento della discendenza
Per il riconoscimento della cittadinanza italiana, è necessario dimostrare la discendenza da un avo italiano, verificare che l’avo non abbia perso la cittadinanza fino alla nascita del discendente, presentare atti di stato civile corretti e legalizzati, e attestare che né l’istante né gli ascendenti abbiano mai rinunciato alla cittadinanza italiana.

Procedure di accertamento
L’autorità competente per l’accertamento varia in base alla residenza del richiedente. Per i residenti all’estero, l’ufficio consolare territorialmente competente effettua l’accertamento. La documentazione necessaria per attestare la mancata naturalizzazione varia a seconda del paese di emigrazione dell’avo italiano, ad esempio in Argentina è rilasciata dalla Camera elettorale, in Brasile dal Ministero della Giustizia e in Uruguay dalla Corte elettorale.

Modifiche nei registri di stato civile
In caso di naturalizzazione straniera dell’avo, l’ufficiale di stato civile deve aggiornare i registri di cittadinanza e annotare l’atto di nascita del naturalizzato con le debite variazioni. Se l’atto di naturalizzazione è stato trasmesso al consolato italiano all’estero, il sindaco deve attestare la perdita della cittadinanza italiana e questa attestazione deve essere trascritta nei registri di cittadinanza e annotata sull’atto di nascita dell’interessato.

La cittadinanza iure sanguinis

La cittadinanza iure sanguinis

Nel testo si approfondiscono gli aspetti procedurali e le problematiche del riconoscimento del possesso ininterrotto della cittadinanza italiana iure sanguinis ai cittadini di origine italiana: si tratta di un fenomeno in costante e rapida crescita che dopo aver investito i consolati italiani all’estero, non più in grado di rispondere alle richieste dei cittadini nei termini previsti, ha coinvolto massicciamente i comuni italiani e subissato i nostri tribunali di richieste di riconoscimenti giudiziali, che poi ricadono ancora sugli uffici demografici per i tanti adempimenti conseguenti.

Nel volume si esaminano gli adempimenti e le procedure anagrafiche, quale primo passaggio per attivare la competenza del comune; ci si sofferma sulle norme relative alla discendenza dell’avo e alla trasmissione della cittadinanza italiana attraverso i diversi soggetti coinvolti fino al richiedente.

Viene richiamata la giurisprudenza della Corte Costituzionale, della Corte di Cassazione e di merito, pronunce che rappresentano spesso l’elemento decisivo per definire correttamente le istanze.

Si illustrano i compiti dell’ufficiale dello stato civile, fino alla definizione dell’istanza, all’eventuale trascrizione degli atti di stato civile e ai conseguenti adempimenti anagrafici.

Il volume, oltre a richiamare la normativa e le circolari di riferimento, è ricco di esempi pratici e di modulistica da utilizzare per le diverse procedure.

Attraverso la realizzazione di quest’opera, gli autori desiderano offrire uno strumento operativo di reale e concreto supporto per tutti coloro che sono coinvolti nella procedura del riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, affinchè siano sempre nella condizione di affrontarla correttamente, nel rispetto della normativa vigente.

Renzo Calvigioni
Già responsabile Servizi Demografici, esperto e docente Anusca, Direttore della Rivista “I Servizi Demografici”.

Tiziana Piola
Responsabile Servizi Demografici del comune di Savona, esperta e docente Anusca.

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Renzo Calvigioni, Tiziana Piola, 2024, Maggioli Editore
65.00 €

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