Una svolta per il lavoro agile
L’INPS ha recentemente introdotto una misura innovativa: il riconoscimento dei buoni pasto anche per i lavoratori in smart working. Questa decisione, formalizzata il 6 novembre e comunicata il 3 dicembre tramite il messaggio HERMES n. 4092, rappresenta un adeguamento importante al contratto collettivo nazionale delle Funzioni Centrali (CCNL). Il diritto al buono pasto è ora esteso ai lavoratori a distanza, a condizione che rispettino una giornata lavorativa convenzionale di almeno sei ore complessive, comprensiva di una pausa minima di 30 minuti, analogamente a quanto previsto per il lavoro in presenza.
Regole e limiti applicativi
La misura si applica esclusivamente alle Amministrazioni Centrali e si fonda sull’articolo 14, comma 3-bis, del CCNL delle Funzioni Centrali. Una delle principali novità è che il riconoscimento del buono pasto non richiede un monitoraggio effettivo dei tempi di lavoro, ma si basa sul rispetto dell’orario convenzionale, che deve prevedere attività sia al mattino sia al pomeriggio. Tuttavia, altre realtà della Pubblica Amministrazione, come il Comparto Funzioni Locali, seguono ancora regole differenti, alimentando il dibattito sulla parità di trattamento tra lavoratori.
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