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IL CASO - Matrimonio di cittadina straniera - Applicazione dell'art. 89 c.c.
Sarebbe possibile chiedere altri documenti al Consolato in modo da certificare l’avvenuta pregressa separazione della sig.ra col precedente marito?

Un cittadino italiano residente in questo Comune vuole sposare una cittadina ucraina non residente in Italia, che da nulla osta emesso dal Consolato Generale d’Ucraina a Milano in data 14.1.2019 risulta divorziata in data 21.12.2018… ho chiesto ai nubendi di rivolgersi al Tribunale, competente in riferimento alla residenza del nubendo, per avere l’autorizzazione nonostante il divieto temporaneo di cui all’art. 89 del c.c. ma i signori obiettano quanto segue:
1. Il tribunale competente essendo quello di residenza della sposa, non residente in Italia, secondo loro sarebbe quello dell’Ucraina che ha sciolto il precedente matrimonio della signora … e che quindi non si pronuncerebbe più sulla questione.
2. Rivolgersi al tribunale italiano significherebbe probabilmente “perdere” più di 6 mesi e quindi ritrovarsi alla fine col nulla-osta scaduto (emesso il 14.1.2019).
3. L’art. 140 del c.c. si limita ad assegnare una sanzione al coniuge e a all’ufficiale di stato civile che ha celebrato il matrimonio senza osservare il divieto temporaneo e non mette in discussione la validità del matrimonio… per cui i sig.ri si ritengono sin d’ora disposti a pagare la sanzione pur di sposarsi secondo le loro tempistiche… prima dei 300 giorni…
A me questo modo di operare non sembra corretto… e quindi non vorrei procedere né con le pubblicazioni né col matrimonio ma mi trovo in difficoltà a motivare ulteriormente la mia scelta.
Sarebbe possibile chiedere altri documenti al Consolato in modo da certificare l’avvenuta pregressa separazione della sig.ra col precedente marito? …
A dire il vero avrei consigliato di sposarsi in Ucraina e poi portarmi il matrimonio per la trascrizione… ma anche a questa proposta hanno risposto negativamente…
Potreste consigliarmi sulla questione?

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