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Matrimoni gay: il TAR Lazio non accoglie il ricorso

A Roma, il ricorso che era stato presentato al TAR del Lazio per la sospensione dell’atto con il quale il prefetto aveva disposto l’annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero è stato respinto. La richiesta delle coppie era cautelare, ovvero avanzata prima della notifica dei loro ricorsi.

Il ricorso al TAR contro l’annullamento delle trascrizioni di matrimoni gay celebrati all’estero era stato presentato con la tesi giuridica che “il decreto del Prefetto sia stato assunto in carenza assoluta di potere e risulta comunque viziato da incompetenza, nonché da eccesso di potere sotto varie figure sintomatiche” (lo si legge in una nota del Campidoglio).

Anche il Comune di Roma ha presentato ieri ricorso al TAR per l’annullamento dell’atto prefettizio ed è stato lo stesso sindaco a firmarlo, così commentando la decisione del comune di appellarsi al TAR: «Se il punto di riferimento è una legge del ‘95 che indica un pericolo per l’ordine pubblico nella trascrizione di matrimoni celebrati all’estero, noi riteniamo che questo pericolo non ci sia. Aspettiamo fiduciosi la valutazione del tribunale amministrativo». Che ha detto no. Fino a martedì pomeriggio, tuttavia, non si escludeva che i giudici amministrativi potessero decidere per una sospensiva che avrebbe accontentato tutti: i matrimoni sarebbero rimasti validi, in attesa che la politica faccia la sua parte decidendo finalmente a livello nazionale.


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