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Quorum per la validità delle elezioni comunali

Le proposte dell'ANCI nella direzione di una rielaborazione normativa, con l'auspicio della rimozione del vincolo del terzo mandato

Si è tenuta presso la commissione Affari costituzionali del Senato un’audizione sul disegno di legge che introduce modifiche al TUEL in relazione al quorum per la validità delle elezioni comunali. Tra i partecipanti anche Massimo Castelli, coordinatore nazionale ANCI dei Piccoli Comuni. La disciplina in esame prevede che, per le elezioni nei Comuni fino a 15mila abitanti e qualora sia stata ammessa e votata una sola lista, siano eletti tutti i candidati compresi nella lista ed il candidato a Sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Qualora non siano raggiunte tali percentuali, l’elezione è nulla.

La modifica dei vincoli
“Condividiamo e sosteniamo – ha commentato al riguardo Castelli – la necessità che i vincoli attuali sul quorum per le elezioni nei Comuni fino a 15mila abitanti, oltre il 90% degli Enti che andranno al voto quest’anno, debbano essere modificati, ed auspichiamo che nuove regole possano essere operative già alle prossime elezioni di ottobre. In questo momento, specie nei piccoli Comuni abbiamo persino difficoltà a trovare candidati per amministrare i territori. Allo stesso tempo è necessario che venga definitivamente superato il vincolo del terzo mandato almeno a partire dai Comuni fino a 5mila abitanti come sostenuto da sempre dall’ANCI. Questo sistema di elezione sta comportando crescenti ed oggettive difficoltà in molti Comuni per le problematiche legate allo spopolamento ed al voto degli elettori aventi diritto, sia dei residenti ma anche di quelli iscritti all’AIRE. Questi ultimi generalmente non esercitano più questo diritto da tempo comportando il mancato raggiungimento del quorum previsto per la validità delle elezioni. Si rischia la nullità delle elezioni con il commissariamento dell’Ente fino alle elezioni successive con tutto ciò che ne consegue. Per evitare questa eventualità – prosegue il Coordinatore ANCI – si ricorre frequentemente a liste satellite ma cresce ugualmente il numero di Comuni che nelle ultime tornate elettorali non riescono ad esprimere un primo cittadino. Il vero problema, visto che in molti Comuni contiamo ancora un numero molto elevato di iscritti all’AIRE, è quello della modifica del vincolo del quorum. Si può pensare di eliminarlo, oppure di ridurlo in funzione degli effettivi iscritti alle liste Aire di ogni singolo Comune”.

La figura del sindaco
Secondo Castelli, sono tre le problematiche principali che richiedono una pronta soluzione: la difficoltà nel trovare candidati, collegata alla degenerazione del ruolo del sindaco cui si è assistito negli ultimi anni e che “segnala una grande sofferenza del comparto dei Piccoli Comuni: la figura del sindaco che, una volta rappresentava una sorta di investitura gratificante, ora assomma responsabilità e sacrifici che non sono compensati dal ruolo”. Per quanto concerne invece il numero delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste dei candidati al Consiglio comunale e delle collegate candidature alla carica di sindaco, il delegato ANCI ha definito valida  “la soluzione normativa proposta dal Ddl che introdurrebbe una soglia inferiore, da 500 a 2mila abitanti, alla quale estendere il numero di sottoscrizioni richiesto mentre per la percentuale di sottoscrizioni compresa tra il 5 ed il 10 per cento degli elettori si potrebbe prevedere in questo caso lo scomputo degli elettori iscritti all’AIRE che non abbiano esercitato il diritto di voto nelle ultime 3 tornate elettorali amministrative”. È inoltre necessario che venga rimosso il limite del terzo mandato per le elezioni di tutti i Comuni: “È molto importante che venga premiata la voglia di amministrare dei singoli nell’interesse della comunità, i cittadini devono avere la libertà di decidere il proprio e più prossimo rappresentante. È assurdo – ha concluso Castelli – che questi limiti valgano solo per i Comuni e non per altri comparti, o vale per tutte le elezioni locali oppure non ha senso”.


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