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IL CASO - Iscrizione anagrafica d’ufficio

Si chiedono delucidazioni su una iscrizione anagrafica d’ufficio in merito ad una persona uscita dal carcere e tornata nel nostro Comune

Si chiedono delucidazioni su una iscrizione anagrafica d’ufficio. La persona in questione era in carcere e dopo aver scontato la pena è tornata nel nostro Comune (non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione formale né da parte del carcere in cui si trovava né dal Comune sede del carcere stesso, abbiamo però avuto notizie della sua presenza). Preso atto della notizia è stato invitato a norma del regolamento anagrafico a rendere dichiarazione di residenza. Trascorsi i 10 giorni dal ricevimento della comunicazione il soggetto, pur avendone sottoscritto la ricezione, non si è presentato ma abbiamo certezza del suo indirizzo di dimora abituale (presso la madre).
A tal proposito avremo i seguenti dubbi:
Qual è il termine di conclusione del procedimento? Il decimo giorno successivo al ricevimento della comunicazione di invito e avvio d’ufficio del procedimento?
Possiamo iscriverlo d’ufficio senza un titolo abilitativo all’occupazione dell’immobile? E senza il consenso della madre ad essere inserito presso il suo nucleo familiare?
Va inviata anche alla madre, al carcere o al Comune sede del carcere, la comunicazione di avvio del procedimento?
Per definire la pratica, dobbiamo espletare ulteriori accertamenti con i vigili e, infine, quali sono gli elementi essenziali che deve contenere il provvedimento finale di iscrizione d’ufficio?

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