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RASSEGNA STAMPA - Ridimensionata la rete Sprar, fino a 24 mesi per il solo esame delle richieste di cittadinanza

Selezione di articoli tratti dai principali quotidiani nazionali – Servizio in collaborazione con Mimesi srl

Sempre in tema di decreto Sicurezza (si veda anche il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 9 e dell’11 ottobre), una vera e propria rivoluzione riguarda il sistema di accoglienza della rete Sprar, acronimo derivante dalla denominazione originaria di Sistema di Protezione dei Richiedenti asilo e Rifugiati, rete di accoglienza assicurata dagli enti locali finanziati da apposito fondo gestito dal ministero dell’Interno. Con l’entrata in vigore del decreto legge 113/2018 viene meno la possibilità di accogliere nella rete non Sto arrivando! solo i titolari di protezione umanitaria, ma anche gli stranieri la cui domanda di asilo non è stata ancora esaminata favorevolmente. Di conseguenza l’acronimo non potrà essere più utilizzato in quanto la rete assumerà la denominazione di Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. Saranno dunque ammessi all’accoglienza del nuovo Sistema solo i beneficiari di protezione e i minori non accompagnati, anche se non richiedenti asilo (sulla base di quanto concordato in sede di Conferenza Unificata nel luglio del 2014 e sempre nei limiti dei posti disponibili), nonché i titolari dei permessi speciali nei casi in cui non beneficino di altre misure di accoglienza specifiche. Di converso, l’accoglienza dei richiedenti asilo sarà ammessa solo nelle strutture individuate dalle prefetture tra quelle a disposizione dell’amministrazione o quelle temporanee individuate a seguito di apposite gare. Tali provvedimenti si accompagnano a quanto stabilito dal ministro Salvini in tema di servizi di accoglienza da prestare ai richiedenti asilo (direttiva accoglienza del luglio scorso), per i quali è imminente un drastico taglio, soprattutto in termini di misure per l’integrazione, riservate ai soli beneficiari. Disposizioni in tema di anagrafe Il decreto legge soddisfa anche la gran parte delle istanze dei Comuni dirette a riesaminare le norme in materia di iscrizione anagrafica. Infatti, i Comuni ove si trovano le strutture di accoglienza, soprattutto quelle di maggiore capacità come il centro di Cona hanno sempre lamentato gli oneri derivanti dal rilascio delle carte di identità ma soprattutto delle prestazioni assistenziali a favore dei richiedenti asilo che per l’ordinamento vigente hanno residenza nel comune ove si trova il centro di accoglienza. Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, invece, da un lato il permesso di soggiorno varrà quale documento di riconoscimento (rendendo superflua la carta di identità), dall’altro la permanenza del centro di accoglienza potrà essere considerato solo quale domicilio del richiedente e non più luogo di residenza, con conseguenti riflessi dal punto di vista dei diritti reclamabili dai richiedenti. Disposizioni in tema di cittadinanza Poche ma non di poco conto le disposizioni in materia di cittadinanza il cui numero di domande aumenta in misura esponenziale in relazione – prevalentemente – al trascorrere dei dieci anni di residenza in Italia per i sempre più numerosi stranieri che hanno fatto ingresso nel nostro Paese, o alla celebrazione di matrimoni con cittadini italiani, con conseguente grave affanno delle strutture amministrative che non riescono a smaltire il carico di lavoro. Pertanto, anzitutto, nell’intento di scoraggiare la presentazione di nuove domande, viene portata da 200 a 250 euro l’entità del contributo richiesto per ciascuna istanza di concessione della cittadinanza. Vengono poi elevati da 24 a 48 i mesi di tempo per l’esame delle istanze, con la possibilità di respingere la domanda di cittadinanza per coniugio (matrimonio con cittadino italiano) in qualunque momento (e quindi anche oltre lo spirare del termine per l’esame della stessa). È stata anche introdotta l’ipotesi della revoca della cittadinanza nel caso di intervenuta condanna per i reati di terrorismo o ad esso strettamente connessi.

di Mimma Amoroso

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