MAGGIOLI EDITORE - Servizidemografici.com


A Ventimiglia sgomberati i migranti dagli scogli
Incontro oggi a Lussemburgo tra i ministri dell'interno dell'UE

Primo confronto diretto fra i ministri dell’Interno dell’Ue, oggi a Lussemburgo, sull’agenda immigrazione e asilo che la Commissione europea ha proposto il mese scorso, e che prevede coraggiose misure di politica comune, come la redistribuzione obbligatoria (“relocation”) di 40.000 siriani ed eritrei nei prossimi due anni da Italia (24.000) e Grecia (16.000) verso gli altri Stati membri. Il Consiglio affari interni, previsto da tempo, sarà precedeuto da una sorta di pre-vertice a quattro fra il commissario europeo responsabile dell’Immigrazione e Asilo, Dimitris Avramopoulos, il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano, e i suoi colleghi francese e tedesco, Bernard Cazeneuve e Thomas de Maizière.
Lo scopo dell’incontro è chiaro: da una parte cercare di stemperare le tensioni fra Parigi e Roma dovute al blocco francese di Ventimiglia, considerando anche che sulla “relocation” la Francia in realtà è alleata dell’Italia; dall’altra, ed è la cosa più importante, trovare una linea comune fra la Commissione e i tre più grandi Paesi dell’Ue (il Regno Unito in questo caso è fuori perché ha un “opt-out” sulle misure in questo settore e non partecipa al voto) che possa contrastare la fronda, molto forte, di tanti paesi dell’Europa dell’Est e magari convincere altri Stati membri che ci starebbero se fossero calibrati meglio, dal loro punto di vista, i quattro criteri della chiave di ripartizione dei rifugiati (ad esempio dando più peso ai migranti già accolti in passato o al tasso di disoccupazione). A parte Regno Unito, Irlanda e Danimarca, che hanno un “opt out” e non votano, fra i Paesi membri ad oggi Ungheria e Repubblica ceca assolutamente contro la proposta, mentre a favore di uno schema volontario e non obbligatorio ci sono gli Stati baltici, Slovacchia e Slovenia, Croazia, Polonia, Bulgaria, Romania, Spagna e Portogallo, più la Finlandia con qualche distinguo. A favore della proposta ci sono almeno 10 paesi: Italia, Grecia, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Svezia, Cipro, Malta, Lussemburgo.

Intanto questa mattina le forze dell’ordine stanno sgomberato i migranti fermi da qualche giorno sugli scogli dei Balzi Rossi, nella zona di Ponte San Ludovico, a pochi passi dal confine con la Francia. I profughi vengono fatti salire su un pulman della Croce Rossa. Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, stanno sgomberando in particolare i giardinetti davanti agli scogli, a pochi passi dalla frontiera, ancora chiusa per i migranti che da giorni chiedono di poter andare in Francia per poi raggiungere parenti e amici nei paesi del nord Europa. Alcuni profughi cercano di sfuggire alle forze dell’ordine, rifugiandosi di nuovo sugli scogli, dove è ancora presente un gruppo di connazionali che gridano contro l’evacuazione della zona. Per un’ottantina di migranti quella appena conclusa è stata la terza notte trascorsa ai Balzi Rossi. Chi fa resistenza o si butta a terra viene fatto salire a forza sul pulman, qualcuno viene trascinato di peso dagli agenti. Assistono le operazioni anche i volontari della Croce Rossa.
Sugli scogli dei Balzi Rossi, davanti ai giardini, è rimasto oltre un centinaio di profughi, soprattutto giovani, che, sfuggiti allo sgombero, si rifiutano di allontanarsi e chiedono di poter attraversare il confine
Sul caso Ventimiglia è tornato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ribadendo il concetto che quelle immagini sono uno schiaffo per l’Unione europea. “Sulla situazione che si è creata a Ventimiglia, non solo la Francia ma anche l’Italia ha una posizione molto chiara”. “La scena di Ventimiglia è un pugno in faccia all’Europa ed è la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa ed è dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento: io credo che quella scena sia stata un pugno negli occhi a chi non vuol vedere”, ha detto Alfano.

“L’accoglienza è difficile, complessa e necessaria, ed occorre solidarietà e intelligenza. Sono cose di cui il nostro paese è capace di fare uso”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rispondendo a chi gli sottolineava le difficoltà dell’accoglienza agli immigrati nel corso della sua visita a Vicenza.

(Tratto da Italia Oggi)


www.servizidemografici.com