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Dossier Statistico UNAR IDOS 2013: il lungo cammino dell’integrazione
La presenza degli stranieri è di oltre cinque milioni

L’immigrazione non è più emergenza è un elemento strutturale della società italiana. Questo è quanto è emerso stamattina nel corso della presentazione del Dossier Statistico sull’Immigrazione del 2013. Il volume, curato Centro studi e ricerche IDOS, è stato presentato stamattina a Roma ed in contemporanea in altre 21 città in tutta Italia ed è e prodotto per la prima volta dall’UNAR in collaborazione con il Ministero dell’Integrazione e il Dipartimento Pari Opportunità della presidenza del Consiglio del Ministro.
A Roma il Dossier è stato presentato tra gli altri da Franco Pittau, Presidente di IDOS, Maria Dulce Araùjo Évora di Radio Vaticana, Ermenegilda Siniscalchi, capo Dipartimento Pari Opportunità Presidenza del Consiglio dei Ministri, Marco de Giorgi Direttore Generale UNAR, Maria Cecilia Guerra Vice Ministro Lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari opportunità e Cecilia Kyenge, Ministro per l’Integrazione.
Nel volume di quasi 500 pagine in cui si analizza il fenomeno migratorio con dati e analisi sul contesto internazionale, nazionale e regionale, molti sono i dati che colpiscono ma tutti convergono su un fattore importante: l’immigrazione in Italia e in Europa è strutturale, i migranti si stabilizzano nel paese di accoglienza lavorano, portano la famiglia e fanno figli.
Nonostante la crisi anche nel 2012 aumenta la presenza degli stranieri con tendenza a stabilirsi (+ 8,2% di residenti non italiani e + 3,5% di soggiornanti). Per questo è necessario – come chiedono tutti gli interlocutori presenti all’incontro – aumentare il livello di integrazione e di interazione.  Il livello di presenza secondo le stime del Dosssier è arrivato a quota 5.186.000. L’aumento delle presenze deriva non solo dal’ingresso dei lavoratori ma soprattutto dai ricongiungimenti familiari e dai i bambini con due genitori stranieri nati in Italia.
Oltre la metà degli stranieri ha origine europea (50,3%) ma crescono le presenze africane (22,2%) e asiatiche (19,4%). 
Gli stranieri fanno ormai parte integrante della società italiana: nel lavoro (10% degli occupati sono stranieri) , nell’economia (secondo le stime IDOS la presenza degli stranieri porta un guadagno allo Stato italiano di 1,4 miliardi di euro) e nella scuola con 786.650 studenti (8,8% del totale) e nelle famglie (un quinto dei nati in Italia ha almeno un genitore straniero).
Eppure i passi da fare sono ancora molti “Non solo i soldi ma anche le idee contano per analizzare l’immigrazione – spiega Pittau – perché è vero che i lavoratori stranieri in Italia rappresentano un grosso supporto per le pensioni degli italiani, ma  sono anche la parte più innovativa e intraprendente della nostra società. Per questo è necessario smettere di marginalizzarla e discriminarla”.
Di discriminazione e di mancanza di Pari opportunità per gli stranieri residenti in Italia ha parlato anche il Vice Ministro Lavoro e Politiche sociali Maria Cecilia Guerra. “Le famiglie dei migranti sono quelle più a rischio povertà, – spiega il Vice Ministro – perché in media guadagnano il 56% di quanto guadagna una famiglia italiana, sono mono-reddito e hanno figli piccoli. I lavori in cui sono impiegati sono di bassa qualità e in settori dove la crisi ha colpito di più ad esempio l’edilizia”.
Senza contare la difficoltà di accesso degli stranieri alla casa e alle prestazioni sociali. “Bisogna fare attenzione – conclude Maria Cecilia Guerra – a favorire ed aumentare l’accesso ai servizi sociali per gli immigrati senza scatenare razzismo e una guerra tra i poveri con i cittadini autoctoni”.
“Il Dossier composto da IDOS è importantissimo – ha affermato nel suo intervento il Ministro Kyenge – mette ordine nelle confuse idee che vengono veicolate dai media. L’immigrazione è strutturale, è prevalentemente europea e non c’è nessuna invasione di migranti.  È necessario portare avanti un alleanza con le scuole affinché già i bambini possano avere le informazioni giuste”.  Il Ministro Kyenge ha riportato come anche sulla questione della cittadinanza l’esecutivo sta andando avanti. “Ci sono molti progetti di legge già depositati è venuto il momento di fare una sintesi per rendere più facile il percorso per avere la cittadinanza italiana. Ma non è l’unica questione che impedisce le pari opportunità tra stranieri e autoctoni. Se come cittadino italiano, ad esempio, stai firmando il contratto di una casa, e al momento dell’incontro il proprietario di casa vede che i tratti somatici non sono quelli italiani, che il colore della tua pelle è diverso, il contratto può improvvisamente saltare con le scuse più banali. Su questo c’è ancora moltissimo su cui lavorare e il Dossier UNAR – IDOS è un primo passo”. 
 
fonte: www.integrazionemigranti.gov.it
 
VEDI:
Sintesi del Dossier Statistico Immigrazione 2013
 
 
 

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