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Misure sulla P.A., con rinvio. Ma, anche, cittadinanza “desiderata”

In via generale, quando vi siano organi collegiali, le relative riunioni sono “istruite” dagli uffici competenti (alcune regioni hanno anche il “vezzo” di dare conto che l’istruttoria sia regolarmente svolta), per cui, in sede collegiale, può giungersi all’approvazione dei testi già predisposti, salve possibili modifiche.
Sembrerebbe che questa modalità non sia sempre seguita, se si considera come il C.d.M. n. 20 del 23/8/2013, volto a “concludere” l’esame del D.d.L. e del D.L. contenenti importanti (?) misure in tema di riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica, di lavoro nelle pubbliche amministrazioni e di contrasto al fenomeno del precariato, di razionalizzazione dei controlli in materia di rifiuti e altre rilevanti misure, abbia rinviato ogni deliberazione ad .altra seduta, “per definire le norme da inserire del Decreto legge e quelle da inserire nel Disegno di legge”.
La successiva riunione (C.d.M. n. 21 del 26/8/2013 ha, sembra, definito anche questi aspetti, con il D.L., (“mettendo fine alla piaga del precariato”, è stato detto, ma si sono anche gli “esuberi”), limitando ulteriormente la spesa per le “auto blu” (in cui rientrano, a ben guardare, i mezzi di servizio anche per attività sul territorio, limitazioni delle “consulenze”, mobilità anche per aziende partecipate (alcune delle quali a dimensione anche sovra-regionale), interventi sulla CIVIT ed ARAN, norme sull’ILVA di Taranto (pertinenza con un riordino della P.A.?), mentre con il D.d.l. sono previste norme semplificatrici sul reclutamento, altre misure di semplificazione e norme di protezione civile ed altro.
Come sempre, occorrerà fare riferimento ai testi. Nella stessa riunione del 23/8/2013, vi è stata l’approvazione di un regolamento per un “piano dei conti”, volto a un sistema di contabilità finanziaria e da conti economico-patrimoniali redatto secondo comuni criteri di contabilizzazione. Infine, in applicazione dell’art. 9, 2 L. 5/2/1992, n. 91 (quello che considera la possibilità di concedere la cittadinanza italiana allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all’Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato), è stata approvata la proposta di attribuzione (visto che la legge parla di “concessione” ed il comunicato stampa di “conferimento”, si preferisce usare un terzo termine) della cittadinanza italiana ad una cittadina francese, Charlene Edith Magali GUIGNARD, campionessa di pattinaggio sul ghiaccio, che ha manifestato il desiderio di dare lustro all’Italia, partecipando come italiana alle prossime Olimpiadi invernali del 2014: a parte l’aspetto sui “desideri”, non parrebbe che abbia reso eminenti servizi, ma che, al più, possa esservi un eccezionale (?) interesse (se, almeno, consegua una qualche positiva collocazione sul podio.


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