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Riforma dei permessi di soggiorno
Camera dei Deputati – Question time del 29 febbraio 2012

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

LIVIA TURCO, BRESSA, MARAN, VILLECCO CALIPARI, AMICI, GIACHETTI, QUARTIANI, BORDO, D’ANTONA, FERRARI, FIANO, FONTANELLI, GIOVANELLI, LO MORO, MINNITI, MURER, POLLASTRINI, SARUBBI, VASSALLO e ZACCARIA. —  Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 6 ottobre 2011, adottato di concerto con il Ministro dell’interno, pubblicato sulla    Gazzetta ufficiale 94 del 2009 (il cosiddetto pacchetto sicurezza), è stato stabilito il versamento di una tassa per i cittadini stranieri non comunitari per il rilascio od il rinnovo del titolo di soggiorno a decorrere dal 30 gennaio 2012; del 31 dicembre 2011, in ottemperanza alla norma prevista dalla legge n.
l’importo della tassa sui permessi di soggiorno varia dagli 80 ai 200 euro, a seconda dei casi così come riportati:   
    a) 14,62 euro per la marca da bollo da apporre sull’istanza;
    b) 27,50 euro per il rilascio del titolo in formato elettronico;
    c) 30 euro per la spedizione tramite Poste italiane;
    d) 80 euro per il rilascio/rinnovo di titolo di soggiorno di durata superiore a tre mesi e inferiore o pari ad un anno;
    e) 100 euro per il rilascio/rinnovo di titolo di soggiorno di durata superiore ad un anno e inferiore o pari a due anni;
    f) 200 euro per il rilascio del permesso di soggiorno CE per i soggiornanti di lungo periodo e per i titoli di soggiorno rilasciati ai sensi dell’articolo 27, comma 1, lettera a)286 del 1998 ovvero per i dirigenti o personale altamente specializzato che ha fatto ingresso in Italia al di fuori delle quote previste dai decreti flussi; , del testo unico di cui al decreto legislativo n.
tale norma è discutibile non solo perché incide sugli stranieri che già contribuiscono con il loro lavoro alle finanze dello Stato, ma perché reperisce le risorse necessarie alle espulsioni gravando su chi è regolarmente presente sul territorio;   
è sulla regolarizzazione di chi non lo è e sull’emersione del lavoro nero che le fonti di finanziamento alle politiche migratorie e di integrazione vanno trovate –:   
quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere affinché tale tassa non incida in maniera così rilevante in un momento di crisi economica e sociale, che colpisce non solo gli italiani, ma a   nche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese. (3-02117)
(21 febbraio 2012)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

(Iniziative in relazione alla tassa introdotta a carico dei cittadini stranieri non comunitari per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno – n. 3-02117)

PRESIDENTE. L’onorevole Murer ha facoltà di illustrare l’interrogazione Livia Turco n. 3-02117, concernente iniziative in relazione alla tassa introdotta a carico dei cittadini stranieri non comunitari per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno (Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmataria.

DELIA MURER. Signora Presidente, signora Ministro, con questa interrogazione noi abbiamo voluto porre all’attenzione un tema importantissimo. Dal 30 gennaio 2012 i cittadini stranieri non comunitari pagano una tassa per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno di un importo molto rilevante, che varia da 80 a 200 euro. Questo applicando un decreto del precedente Governo.
Noi siamo assai preoccupati per questa tassa, proprio per il suo ammontare, perché interviene in un momento di grave crisi, in cui anche il peso di questo importo grava sui lavoratori stranieri, come sui lavoratori italiani, che comunque soffrono della crisi. Quindi, la domanda è capire come il nuovo Governo intenda affrontare questo tema.

PRESIDENTE. Il Ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, ha facoltà di rispondere.

ANNA MARIA CANCELLIERI, Ministro dell’interno. Signor Presidente, onorevoli deputati, ringrazio l’onorevole Murer, l’onorevole Livia Turco e gli altri deputati che, con l’interrogazione all’ordine del giorno, pongono l’attenzione su un problema che ho subito affrontato non appena assunta la responsabilità di Ministro dell’interno. Il 1o febbraio scorso, rispondendo ad uno specifico quesito posto in Commissione affari costituzionali di questa Camera, ho precisato che il mio obiettivo è perseguire un disegno complessivo di razionalizzazione e semplificazione delle procedure previste dalla legge per il rilascio dei permessi di soggiorno. Pag. 6
Nell’ambito di questo progetto, potrà essere affrontato anche il problema posto dagli onorevoli interroganti senza rimettere in discussione un provvedimento, quello concernente il contributo per il rilascio e il rinnovo dei permesso di soggiorno, da poco entrato in vigore e destinato a sostenere l’attività dei diversi uffici a vario titolo preposti all’espletamento delle istruttorie e, in parte, ad alimentare il Fondo rimpatri. Voglio, a tale proposito, precisare che è mia intenzione fare in modo che con le risorse di tale Fondo vengano finanziati i programmi di rimpatrio volontario e assistito, attuabili dal gennaio di quest’anno per effetto dell’entrata in vigore del decreto interministeriale che ne ha disciplinato l’attuazione.
L’ipotesi di intervento normativo, che si trova in avanzato stato di definizione e che si realizzerà proprio in questi giorni con apposito emendamento al decreto-legge cosiddetto di semplificazione, in corso di conversione, si incentra sull’allungamento della validità, in particolare in fase di rinnovo, delle tipologie dei permessi di soggiorno più diffuse. Mi riferisco soprattutto ai permessi per lavoro e, conseguentemente, a quelli per motivi familiari, la cui durata è commisurata a quella del lavoratore straniero a cui ci si ricongiunge. L’allungamento della validità di questi permessi comporterà una sensibile riduzione degli adempimenti a carico delle questure e, conseguentemente, un risparmio di risorse organizzative e finanziarie per l’amministrazione.
Inoltre, la contrazione dei tempi di rilascio dei titoli e i miglioramenti organizzativi attesi consentiranno una maggiore fruibilità complessiva degli uffici da parte dell’utenza.
Da questa semplificazione deriverà indirettamente anche un alleggerimento degli oneri economici posti a carico degli stranieri per il pagamento del contributo, per la minore frequenza con la quale saranno chiamati a rinnovare il titolo di soggiorno. Questo è lo scenario che abbiamo davanti, dando una giusta risposta alle aspettative dei cittadini stranieri che giungono nel nostro Paese per motivi di lavoro o di ricongiungimento familiare nel rispetto della legge, mantenendo inalterato – e d’altronde non può farsi diversamente – il livello del gettito corrente per assicurare la giusta funzionalità sia degli uffici immigrazione che degli sportelli unici.

PRESIDENTE. L’onorevole Murer ha facoltà di replicare.

DELIA MURER. Signor Presidente, mi dichiaro solo parzialmente soddisfatta, perché credo che il tema meriti anche un approfondimento e un confronto prima di arrivare al voto del disegno di legge sulle semplificazioni. Credo che comunque abbattere il costo intervenendo in varie modalità, ma anche sulla durata e le modalità del rinnovo dei permessi di soggiorno sia proprio una emergenza.
Quindi, la ringrazio. Sono parzialmente soddisfatta e penso che sarebbe utile avere un confronto proprio anche su questa proposta che il Governo si appresta a realizzare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).


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