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Tassa sui permessi di soggiorno: al Governo dei curricula manca il coraggio di sospenderla.

Dal 30 gennaio il balzello colpirà tutti gli immigrati che richiedono o rinnovano il permesso.
Pressioni del Pdl fanno fare marcia indietro ai ministri tecnici. Si studia una misura “di riordino” per l’intera materia dei permessi di soggiorno.

Una misura ideologica e che penalizza le famiglie ed i lavoratori immigrati. Tutto è stato detto sulla “tassa di soggiorno”, ma se dubbi rimanevano sul carattere punitivo e dall’intenzione discriminante del provvedimento sono stati suffragati da quanto emerso nel corso del Consiglio dei ministri di venerdì scorso.
Sembrava cosa fatta una sospensione della misura dopo i ripetuti annunci dei ministri competenti – Riccardi e Cancellieri su tutti – che contavano di inserire un decreto di sospensiva all’interno del più vasto pacchetto “semplifica Italia”, ma nel corso del Consiglio qualcosa è andato storto.
Fonti ministeriali parlano di una pressione del Pdl per il mantenimento del provvedimento varato da Tremonti e Maroni a scapito di un’approvazione delle altre misure in tempi brevi e possibili “agguati” parlamentari.
Il Governo ha così ripiegato per una “modifica legislativa” più allargata da fare in futuro che, “in tempi brevi”, riordinerà l’intera materia dei permessi di soggiorno. Con l’augurio, da parte nostra, che al Governo tecnico dai curricula altisonanti non manchi il coraggio di apportare provvedimenti a favore dei più deboli, anche se non italiani.
A partire da oggi, quindi, scatta l’obolo a carico dello straniero che va dagli 80 euro per il rilascio ed il rinnovo del permesso di durata compresa tra tre mesi ad un anno ai 200 euro per quello di lungo periodo. Bisogna poi aggiungere 27,50 euro per le spese del documento elettronico. La metà del contributo, prevede il decreto, andrà ad un Fondo rimpatri finalizzato a finanziare le spese di rimpatrio degli stranieri irregolari verso i Paesi di origine. La restante quota è assegnata ad altri capitoli di spesa del Ministero dell’interno.


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