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Istat: in Italia 4,6 mln di stranieri

Sono circa 4,6 milioni i cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all’inizio del 2011, il 7,5% del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono più che triplicati ma, nel 2010, il ritmo di crescita è meno sostenuto rispetto agli anni precedenti (+7,9%). E’ quanto emerge dal rapporto ”Noi Italia” diffuso ieri dall’Istat.

La struttura per cittadinanza della popolazione straniera residente in Italia è piuttosto variegata. Le prime cinque collettività per consistenza al 1° gennaio 2011 (rumeni, albanesi, marocchini, cinesi, ucraini), tuttavia, rappresentano da sole più del 50 per cento del totale. Tra le comunità più presenti, nel corso del 2010 sono cresciute maggiormente quelle dell’Europa dell’Est e del subcontinente indiano.

Al 1* gennaio 2010 i cittadini stranieri non comunitari regolarmente presenti in Italia sono 3 milioni e 400 mila, in crescita rispetto all’anno precedente. Nel tempo sono cambiati i motivi per i quali gli stranieri con permesso di soggiorno scelgono di vivere nel nostro Paese; ad esempio, risulta in crescita la quota di coloro che sono in Italia per motivi familiari: erano il 13% circa nel 1992, sono il 34% nel 2010. Gli stranieri in età 15-64 anni residenti in Italia presentano livelli di istruzione simili a quelli della popolazione nazionale. Circa la metà degli stranieri e’ in possesso al più della licenza media (il 49,7%, a fronte del 46,3% degli italiani), il 40,3% ha un diploma di scuola superiore e il 10% una laurea. Le forze di lavoro straniere rappresentano il 9,4% del totale. Il tasso di occupazione degli stranieri è più elevato di quello degli italiani (67% a fronte del 60,6%), così come il tasso di disoccupazione (11,6% e 8,1%, rispettivamente). Il tasso di inattività della popolazione straniera e’, invece, inferiore di dieci punti percentuali a quello della popolazione italiana (28,6% contro 38,6%).

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