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Permesso di soggiorno CE soggiornanti di lungo periodo – Test di lingua italiana - Question time alla camera

Il ministro Elio Vito ha risposto alla Camera in question time a nome del governo all’interrogazione del Gruppo Misto rivolta al ministro dell’Interno sul rilascio del permesso di soggiorno a Bolzano e i test linguistici, al quesito del PD rivolto al Guardasigilli sulle condizioni di carceri e ospedali psichiatrici giudiziari, e infine, sul gruppo Fiat in Irpinia (interrogazione firmata da Popolo e Territorio).

Sul permesso di soggiorno a Bolzano: “On. Zeller, do lettura della risposta fornita dal ministero dell’Interno, che ricorda che il superamento del test in lingua italiana, introdotto dalla legge 15 luglio 2009, n. 94 – che ha aggiunto il comma 2-bis all’articolo 9 del T.U. dell’immigrazione (D.Lgs. n. 286/98) – costituisce requisito indispensabile per il rilascio del permesso di soggiorno a favore degli stranieri soggiornanti di lungo periodo. E ciò a garanzia dell’integrazione in Italia dei cittadini extracomunitari.

Il decreto attuativo del 4 giugno 2010, adottato dal ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Istruzione, ha consentito la predisposizione di tutti gli adempimenti necessari da parte delle amministrazioni interessate. Infatti, nell’ambito dell’accordo-quadro stipulato tra i ministeri dell’Interno e dell’Istruzione, le Prefetture hanno predisposto Protocolli d’intesa sulle modalità organizzative e sui criteri di svolgimento dei test.

E’ in tale fase che al Commissario del Governo per la Provincia di Bolzano è stata avanzata la richiesta di un test alternativo – o in lingua italiana o in lingua tedesca – in considerazione della tutela riconosciuta a tale lingua dallo Statuto di Autonomia. Richiesta, questa, non accoglibile, però, in quanto, a fronte del rilascio a stranieri lungo soggiornanti di un permesso di soggiorno CE valido su tutto il territorio nazionale, è da considerarsi improprio il richiamo alle disposizioni dello Statuto che riconoscono la parificazione italiano/tedesco per tutelare la minoranza italiana di lingua tedesca residente in quella provincia.

Non può non segnalarsi, inoltre, che la richiesta degli interroganti contrasta con l’articolo 9, comma 2-bis, del T.U. dell’immigrazione e con il decreto ministeriale attuativo – già citati in precedenza – che subordinano il rilascio agli stranieri del permesso di soggiorno CE, valido su tutto il territorio nazionale, al “superamento, da parte dell’interessato, di un test di conoscenza della lingua italiana”.

Infine, il ministero dell’interno fa presente che nulla esclude, tuttavia, che la Provincia autonoma di Bolzano, per favorire la maggiore integrazione possibile degli stranieri, possa organizzare percorsi formativi facoltativi di lingua tedesca ed accedere ai fondi europei mediante progetti che, promuovendo questo tipo di formazione, valorizzino la specialità linguistica di quel territorio – ha concluso il ministro Vito.

Fonte: www.governo.it


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