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Il decesso dello straniero

Capita che l’ufficiale dello stato civile sia chiamato ad occuparsi del decesso di uno straniero, ma cosa cambia se la persona deceduta non è un cittadino italiano?

Gli stranieri residenti in Italia al 31 dicembre 2019 erano 5.039.637 e rappresentavano l’8,4% della popolazione residente. Non è rinvenibile sul sito dell’Istat un dato che consenta di capire quanti siano stati i decessi di cittadini stranieri in un anno. In ogni caso capita non di rado che l’ufficiale dello stato civile sia chiamato ad occuparsi del decesso di uno straniero.

Ma cosa cambia se la persona deceduta non è un cittadino italiano?

Atteso che sul nostro territorio è comunque presente un certo numero di cittadini irregolari, dei quali talvolta non si conosce l’esatta identità, né la cittadinanza, se parliamo di decesso di cittadino straniero, è scontato che la sua nazionalità straniera deve essere certa. Altro dettaglio può essere, poi, la completezza e l’esattezza delle sue generalità.
Superate queste variabili, per quanto riguarda il procedimento di dichiarazione di morte da rendere all’ufficiale di stato civile, questo poco si discosta da quello in uso per i cittadini italiani. La procedura dettata dagli artt. 71 e seguenti del d.P.R. n. 396/2000 non fa distinzioni tra italiani e stranieri, naturalmente quando il decesso è avvenuto sul territorio italiano.
Incidentalmente potrebbe accadere che chi rende la dichiarazione di morte non conosca la lingua italiana. In questo caso soccorre l’art. 13 del d.P.R. 396/2000

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