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Smart working emergenziale: in arrivo una riduzione

Non saranno comunque necessari gli accordi individuali richiesti dalla disciplina ordinaria almeno fino al termine dell’anno

Volge al termine l’esperienza dello smart working emergenziale: dopo il Decreto Proroghe (d.l. n. 56/2021), il quale aveva cancellato le percentuali minime di lavoro agile per tenere a casa ai dipendenti impegnati in attività per le quali la presenza non è imprescindibile, la modalità lavorativa agile sta per ridiventare l’eccezione. Saranno poi di volta in volta i dirigenti degli uffici a stabilire spazio e modalità del nuovo lavoro, mentre i tecnici del Governo sono già all’opera per definire testo e confini dell’emendamento.

Una scelta radicale, anche alla luce del fatto che l’abbandono delle soglie minime e le la subordinazione del lavoro agile alla condizione che l’erogazione dei servizi rivolti a cittadini ed imprese avvenga con regolarità, continuità ed efficienza, come richiesto dalla norma, non ha alterato l’organizzazione degli uffici, affidata comunque al lavoro da remoto anche nell’ambito delle Funzioni centrali. L’esecutivo è quindi pronto a imprimere una svolta decisiva alla vicenda, mantenendo però la modalità semplificata di erogazione dello smart working, in assenza di accordi individuali, almeno fino al termine dell’anno corrente, in attesa della regolazione contrattuale nei rinnovi in arrivo e di una migliore definizione della funzionalità del green pass per dipendenti pubblici e comunali.

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