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Famiglie stranieri e nuovi cittadini
La situazione dell’immigrazione in Italia illustrata nel “Rapporto annuale Istat 2022"

Il rapporto sintetizza la situazione dell’immigrazione in Italia negli ultimi anni come “Una presenza stabile, ma che sta cambiando”, analizzata nel dettaglio nel capitolo “Famiglie stranieri e nuovi cittadini”.

I dati principali.

La presenza straniera in Italia:

– Al 1° gennaio 2022 gli stranieri residenti in Italia sono 5.193.669. In tre anni sono cresciuti meno di 200mila unità.

– Ammontano a circa 1 milione e 500mila le persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana al 1° gennaio 2020. I nuovi cittadini hanno un’età media più alta di oltre 4 anni rispetto ai cittadini stranieri residenti e sono soprattutto di origine albanese e marocchina.

– Nell’ultimo decennio si è assistito a una contrazione senza precedenti dei flussi per motivi di lavoro, a una sostanziale stabilità di quelli per ricongiungimento familiare e a una rapida crescita degli arrivi di persone in cerca di protezione internazionale.

– Nel 2021 la maggior parte dei permessi per asilo e protezione è stata concessa a cittadini del Pakistan (6.090 nuovi documenti rilasciati) seguiti a distanza dai cittadini del Bangladesh (quasi 5mila permessi) e della Nigeria (oltre 3mila).

– La struttura di genere della presenza straniera è nell’insieme equilibrata: il rapporto tra i sessi è di 95 donne ogni 100 uomini. Il bilanciamento generale cela però forti squilibri all’interno delle diverse collettività: per ucraini e russi la componente femminile supera il 75% della presenza totale. Alcune collettività, come quelle del Bangladesh, egiziana e pakistana, risultano invece sbilanciate al maschile e la percentuale di donne si aggira tra il 28 e il 34%.

– Nel 2021 ha un permesso di soggiorno valido il 47% dei migranti entrati nel 2007. Gli ucraini sono i più stabili sul territorio, i cinesi i meno stabili. Solo il 6,8% ha ottenuto la cittadinanza italiana tra il momento dell’ingresso, nel 2007, e il 2021.

– Gli ucraini presenti nel nostro Paese al 1° gennaio 2021 sono 236mila e rappresentano la quinta collettività per numero di residenti (il 4,6% di tutti gli stranieri). Sono invece circa 30mila quelli che hanno acquisito la cittadinanza italiana. La stabilizzazione della presenza ucraina non si è accompagnata a un riequilibro dei rapporti di genere, le donne sono ancora il 77,6% dei residenti.

Famiglie con stranieri e seconde generazioni

– Al 1° gennaio 2020 sono oltre 1 milione i minorenni nati in Italia da genitori stranieri (di seconda generazione in senso stretto), il 22,7% dei quali (oltre 228mila) ha acquisito la cittadinanza italiana. – Tra il 2011 e il 2020 quasi 400mila ragazzi stranieri hanno acquisito la cittadinanza per trasmissione dai genitori. Nello stesso periodo si sono registrate oltre 57mila acquisizioni di cittadinanza per elezione da parte di nati in Italia al compimento del diciottesimo anno di età. – Considerando i requisiti previsti dalla proposta per lo ius scholae, la platea di aventi diritto è stimabile in circa 280mila ragazzi. Risiede in Lombardia oltre il 25% dei potenzialmente interessati alla variazione della legge.

– Gli studenti con background migratorio (stranieri + italiani per acquisizione della cittadinanza) iscritti nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2019/2020 superano il milione.

– Gli alunni con cittadinanza acquisita sono circa 264mila e rappresentano il 3% degli alunni nelle scuole primarie, il 3,6% nelle scuole secondarie di primo grado e il 3,5% di quelle secondarie di secondo grado.

– L’11,3% degli alunni stranieri delle scuole secondarie giudica la propria famiglia abbastanza o molto povera. Si colloca nella modalità intermedia “né ricca né povera” l’84,1% degli stranieri e l’86,3% degli italiani. A sentirsi molto o abbastanza ricchi sono invece il 4,5% degli stranieri e il 9,7% degli italiani.

– “Il futuro mi affascina” è la risposta fornita dal 51,6% dei ragazzi stranieri; per le ragazze la percentuale è molto più contenuta mentre assume maggiore rilievo la modalità “il futuro mi fa paura”, scelta dal 38,5% delle alunne e dal 24,0% degli alunni.

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