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Procedimento amministrativo. La comunicazione del suo avvio non può essere solo formale

Il rispetto delle regole partecipative cristallizzate dalla L. 7/8/1990, n. 241 e della ratio che le anima, impone che la comunicazione di avvio del procedimento venga effettuata in tempo e con modalità tali da consentire la partecipazione influente ed efficace dei soggetti interessati al processo decisionale destinato a sfociare nella determinazione finale potenzialmente lesiva.
Lo ha affermato il Consiglio di Stato, Sez. 5^, sent. n. 3470 del 13/6/2012, concludendo come ne derivi che il rispetto formale della disciplina di legge non esclude l’effetto invalidante sortito da una condotta amministrativa che, nel suo complesso, finisca per impedire una partecipazione utile da parte del soggetto portatore di un interesse giuridicamente qualificato e differenziato.


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