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Il nuovo CCNL Funzioni Locali in sintesi
Elenco per punti di quello che cambia per i dipendenti degli Enti locali: dall’incremento retributivo medio alle nuove progressioni orizzontali passando per la disciplina del lavoro a distanza

All’interno dell’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) relativo al personale del comparto Funzioni Locali per il triennio 2019-2021 sottoscritta il 4 agosto 2022 e approvata dal Governo sono presenti numerose e rilevanti innovazioni sugli aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale. Eccole qui sintetizzate per punti, sulla base del comunicato emesso nel pomeriggio di ieri dall’ARAN.

– Incremento retributivo medio del comparto è di 100,27 euro mensili per tredici mensilità, considerando anche le risorse aggiuntive dello 0,55% e 0,22%, l’incremento mensile arriva a 117,53 euro. Gli arretrati medi del contratto sono pari a poco meno di 1.900 euro.

– Revisione del sistema di classificazione del personale adeguandolo alle peculiari esigenze organizzative e gestionali degli enti. A completamento del sistema di classificazione, è prevista una rivisitazione del sistema degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione, che ne aumenta la rilevanza.

– Nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali che prevede differenziali stipendiali da intendersi come incrementi stabili del trattamento economico, finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti, nello svolgimento delle attribuzioni proprie dell’area di classificazione.

– Nuova Sezione per le professioni ordinistiche nella quale viene ricompreso il personale le cui mansioni richiedono obbligatoriamente l’iscrizione a Ordini professionali.

– Il sistema delle relazioni sindacali vede una importante revisione nella prospettiva di un ampliamento del rilievo dei moduli partecipativi dell’informazione e del confronto e con la valorizzazione dell’Organismo paritetico per l’innovazione.

– Modifiche sostanziali ad alcuni istituti del rapporto di lavoro, ricercando un equilibrato rapporto tra l’estensione dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle esigenze organizzative e funzionali delle aziende ed enti.

– Nuova disciplina del lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile, previsto dalla legge 81/2017 e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro.

“L’Associazione dei Comuni saluta con soddisfazione la notizia dell’approvazione, in Consiglio dei ministri, dell’ipotesi di Contratto nazionale di lavoro (CCNL) dei dipendenti di Comuni, Province, Regioni e Camere di commercio per il triennio 2019-21″. Queste le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente ANCI, Antonio Decaro. “Si tratta – ha evidenziato – di circa 430mila lavoratori che aspettavano da tempo l’esito di una trattativa lunga e difficile. Fra loro, 360mila sono dipendenti comunali, che avranno nei loro stipendi un incremento medio, a regime, di circa 100 euro al mese oltre ai relativi arretrati”. “In più – ha proseguito Decaro – con questo contratto avremo finalmente un nuovo ordinamento professionale, adeguato alle sfide che i Comuni devono affrontare nei prossimi anni con la realizzazione dei progetti del PNRR, in aggiunta al grande impegno che viene loro richiesto per garantire ogni giorno ai cittadini servizi adeguati”.

“Infatti – ha aggiunto il presidente dell’ANCI – verranno valorizzati gli incarichi delle posizioni organizzative, che vengono inquadrati nell’area dei funzionari e avranno anche la possibilità di vedersi incrementare le proprie indennità, e ci sarà la possibilità per tutti i dipendenti, fino al 31 dicembre 2025, di attuare percorsi di progressioni verticali tra le diverse aree e dunque di crescita professionale interna a ciascun ente, anche in deroga al possesso dei titoli di studio. Il contratto prevede inoltre specifiche sezioni per il personale educativo scolastico, quella della polizia locale e delle professioni ordinistiche che mirano a rendere più attrattivo il lavoro all’interno dei nostri enti”.

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