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Elezioni: si torna a votare in due giorni
a cura di U. Coassin - esperto elettorale

Mentre in India gli scrutatori raggiungono i villaggi più remoti con un tablet touch screen per far votare chi altrimenti non potrebbe e in Estonia con la carta d’identità digitale si vota addirittura dal computer di casa, in Italia oltre a continuare a votare ancora con matite, carta e inchiostro, contrariamente al resto dei maggiori Paesi europei, si torna a votare su due giorni.

La legge di stabilità 2014, con l’obiettivo di realizzare una minore spesa in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie, decretava (allora) che si votasse solo la domenica. Però con un prolungamento dell’orario di votazione, dalle ore 7 alle ore 23, con l’intento di contenere il fenomeno delle file nelle ore serali, possibili al rientro del fine settimana primaverile o estivo. Circostanza tipicamente italiana, se raffrontata con gli esempi che ci arrivano da altri Paesi europei.

Ora, con decreto-legge 12 dicembre 2022, n. 190 il Governo, in deroga appunto a quanto previsto dalla legge di stabilità 2014, ha deliberato il prolungamento delle operazioni di votazione per le consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2023 anche alla giornata di lunedì, dalle ore 7 alle ore 15. Questa estensione dell’orario, recita il decreto: “considerata la necessità di assicurare il pieno esercizio dei diritti civili e politici in occasione di tutte le consultazioni elettorali e referendarie e di favorire la partecipazione degli elettori mediante il prolungamento delle operazioni di votazione relativamente all’anno 2023”.

I maggiori oneri derivanti dall’attuazione del provvedimento, l’Esecutivo li ha valutati in 14.874.000 euro per l’anno 2023. Ma l’onere principale deriva dalla prolungata chiusura delle scuole-seggio quando, invece, la scuola andrebbe tutelata e lasciata il più serena possibile. Attualmente l’88% degli oltre 61mila seggi elettorali del nostro Paese si trova, infatti, all’interno delle scuole. Tornando all’orario delle votazioni, le urne sono aperte dalle 8 alle 19 in gran parte della Francia, e fino alle 20 a Parigi e Marsiglia. Da oltre ottant’anni in Inghilterra si vota sempre il giovedì. Le urne aprono alle 7 e chiudono alle 22. Lo spoglio di regola comincia immediatamente. Anche in Germania si vota sempre in una giornata, la domenica, con seggi aperti dalle ore 8 alle ore 18. In Spagna, alle ultime elezioni, sono state più di 1,3 milioni le persone che hanno scelto di votare per corrispondenza entro venerdì 26 aprile, non più tardi delle ore 14.00. Per corrispondenza si vota anche nel Regno Unito, dove è consentito addirittura il voto per delega. Veramente si rende necessaria e pressante una “battaglia” di modernizzazione e di semplificazione a beneficio di tutti gli attori del procedimento elettorale italiano e, in particolare, del cittadino elettore.

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