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Proposte nuove modalità di elezione degli organi delle province,  ma anche modifiche al RSC in materia di cambiamenti o aggiunte di cognomi

Il C.d.M. n. 16 del 24/2/2012  è intervenuto sulle proposte in materia di c.d. sempliciazione fiscale, ma anche su altro, come l’approvazione, in via preliminare, di un D.d.L. sull’elezione degli organi delle provincie prevedendo l’introduzione di un sistema proporzionale (!?!), fra liste concorrenti (spariranno i collegi uninominali ed i gruppi di candidati?), composte da candidati “già in carica”, cioè limitando la candidatura a sindaci e/o consiglieri comunali in carica nei comuni della provincia, cioè trasformando i consigli provinciali in organi di 2° livello.
A parte la riduzione nel numero dei consiglieri provinciali (in funzione di contenimento degli oneri), è/sarebbe prevista l’elezione in un unico giorno (domenica), ma in una data diversa da quella del turno “primaverile” per le elezioni dei sindaci e consiglieri comunali (probabilmente, per consentire anche ai neo-eletti a tali cariche di candidarsi, per la 2^ volta, anche al consiglio provinciale ?).
Il presidnete della provincia verrebbe, secondo il D.d.L., eletto “direttamente dal corpo elettorale composto dai Consiglieri comunali per abbinamento di lista” (cioè? Non voteranno più gli elettori. Bensì gli eletti?).
Altro provvedimento approvato in fase iniziale riguarda modifiche al RSC “traslando” le competenze previste dal Titolo X dal MIN (che così “lavora meno”) alle Prefetture-UtG, prevedendosi “corsie preferenziali”:
a) per i cambiamenti di cognome che riguardino l’aggiunta del cognome materno a quello paterno;
b) per le  donne divorziate o vedove la possibilità di aggiungere il cognome del nuovo marito (ma se vi sia un “nuovo marito” non sono più . divorziate/vedove?
Forse, ci siamo persi qualche cosà …) ai propri figli (di 1° o 3° letto, giusto per non discriminare un qualeche, futuro, coniuge aggiuntivo, ipoteticamente in successione temporale, ma perche escludere situazioni di contemporaneità?
Non ci si farà condizionare da obsolete culture monogamiche?);
c) per coloro che hanno ricevuto la cittadinanza italiana sarà prevista la possibilità di mantenere il cognome con il quale erano identificato all’estero. Purtroppo, i comunicati-stampa sono sempre poco “tecnici”, mentre ogni valutazione, fors’anche di merito, non può prescidnere da un’analisi, possibilmente, attenta dei testi delle proposte. In ogni caso, appare fuori discussione come modifiche al Titolo X RSC siano, oggettivamente, imprescindibili per uscrire dalla crisi economica, aumentare l’occupazione, specie dei giovani (classificando tali gli infra 68-69enni)  e ridurre lo spread.


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