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L'O.C.S.E. suggerisce le “gabbie salariali” per i dipendenti da P.A.

L’OCSE, nel suo Economic Outlook sull’Italia, propone, proporrebbe una riforma del mercato del lavoro, suggerendone una maggiore (ancora?) flessibilità e “moderazione“ (suvvia, non si esageri) salariale.
Tra l’altro, con misure che prevederebbero una riduzione dei trattamenti economici dei dipendenti da P.A., congiuntamente ad una loro differenziazione su base regionale (c.d. “gabbie salariali”) il tutto congiuntamente ad una privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Secondo l’OCSE, se il nuovo governo dell’Italia deve “attuare pienamente” il programma di risanamento dei conti che era stato approntato dal precedente esecutivo, parallelamente deve anche portare avanti “importanti riforme strutturali” per sostenere la crescita.
Vanno avviate “il prima possibile”, dice l’OCSE nella scheda sull’Italia del suo ultimo Economic Outlook, che tra i primi settori di intervento indica la necessità di intervenire sulle “tutele al lavoro” (anche per il lavoro che non c’è, specie per i giovani?) nelle parti di mercato “maggiormente rigide”. Secondo l’OCSE, è “imperativo” poi avere “moderazione” sui salari, cominciando da quelli della pubblica amministrazione che devono essere “tagliati” a livello nominale e devono potersi differenziale su base regionale.
Bisogna inoltre puntare a maggiore concorrenza sui mercati dei prodotti e ridurre regolamentazioni e barriere all’ingresso di nuovi operatori, specialmente nelle professioni e nei settori dei servizi.
L’OCSE chiede anche di privatizzare le aziende che forniscono servizi pubblici locali. Proprio un’ottima strenna natalizia!


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