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Stranieri e e sistemi di cognomizzazione: l'aviazione (civile) ci salverà, forse. Come registrare il "nome" dei cittadini egiziani?

Spesso si è tanto condizionati da specifici istituti, si pensi all’art. 6 CC che definisce il “nome” quale composto da “cognome” e “prenome”), anche di orgine largamente consuetudinaria, che questi vengono elevati a criteri, per così dire, assoluti”.
Cio’ diventa, in qualche modo, corroborato da compionenti strumentali, quali, es., il software che generalmente getisce queste 2 componenti del “nome”, con campi distinti e separati, distinzione che si ritrova in numerosissima modulistica: si pensi, solo, al modello di C.I. in cui tali due componenti solo allocate su 2 righi distinti (ma le esemplificazioni potrebbero essere ampiamente numerose).
Nei fatti, almeno in questi contesti cultuirali, il “cognome” rappresenta il “nome di  famiglia” (per usare la terminologia presente nella Convenzione fatta a L’Aja l’8/9/1982, dall’Italia, ratificata con L. 11/2/1989, n. 71 ed a cui aderiscono Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, anche se sia stata sottoscritta da altri 5 Stati), cioè le’elemento che, rappresentando la famiglia, viene a trasmettersi nelle generazioni. Il “prenome” al contrario è l’elemento distintivo della singola persona.
Quest’impianto, tradizionale in alcune aree geografiche (magari presentando anche specificità, come indicazioni di elementi identificativi che non rispondono a questa ripartizione tra “nome di famiglia” e “nome personale”, con al presenza di “nomi mediani” che in alcuni ordinamenti hanno natura di prenomi, in altri di cognome aggiuntivo, meramente indicativo di un dato rapporto, ma privi della valenza di “nome di famiglia” ), va “in crisi” quando sorgano rapporti con altre culture, in cui è assente il concetto di “nome di famiglia”, oppure si faccia riferimento ad altre titpologie di “aggregati sociali”, come è il caso delle popolazioni in cui l’identificazione si basi su rapporto di discendenza, magari anche per più generazioni (talora indicati da particelle), oppure sorga con riferimenti di ordine geografico, oppure di altro ordine (è il caso, es., delle popolazioni Sikh in cui i machi hanno (tutti) un cognome e le femminie hanno (tutte) altro cognome), per non ricordare come non manchino declinazioni di genere dei cognomi, che non sono agevolmente gestibili quando si operi con l’assunto per cui il cognmome, in quanto nome di famiglia, non risenta del fatto che l’appartenente ad una famiglia sia di un genere o dell’altro. Una delle “criticità” che sorgono in questo ambito è data dai sistemi d’indicazione delle persone proprie dell’Egitto, quanto meno quando segua la tradizione più classica, cioè quella dell’indicazione del prenome congiuntamente al prenome degli ascendenti, nelle generazioni, oltretutto, in genere, senza “particelle” (aventi la funzione di indicare il “figlio di”, reiterato nelle generazioni che si considerino), particelle che, a volte e nel passato, sono state fraintese come fossero oggettivi elementi del come (cognome e prenome), Se per alcuni Stati quest’ultima presenza di particelle è venuta (e si sta venendo) a superare con l’adozione degli standard ICAO 9303, meno agevole è affrontare le consuetudini d’indicazione degli elementi identificativi delle persone egiziane.
Per questo, il MIN era intervenuto con propria circolare n. 16 del 28/11/2008, con la quale, sentito il MAE, erano state fornire alcune indicazioni. Sul tema, il MIN ritorna ora, con la circolare n. 28 del 18/11/2011, dopo che il MAE ha (o, sembra avere) interpellato l’Ambasciata dello Stato interessato, fornendo ulteriori (e, in parte, non proprio uniformi alle precedenti) specificazioni, attorno a quali (o, meglio, quale), elemento debba qualificarsi come avente la funzione di “cognome”, ai fini delle registrazioni amministrative in Italia.
Anche in questì’occasione, vi è un espresso riferimento agli standard ICAO 9303, fornendo l’ibndicazione secondo cui l’elemento “cognominale” sarebbe l’ultimo (nella circoalre n. 16 del 28/11/2008 si indicava il primo), cosa che soleva quale perplessità, nels enso che lo standard ICAO prevede due distinti righi per il “Cognome/ Surname(Nom” e per il “Nome/Given names/Prénoms””, ma anche che nella stringa di 2 righe in calce, sopo i tre caratteri indicanti il paese di emissione segua il cognmome, per primo, seguito (e separatato da 2 freccette orientate a sinistra), dal nome personale: ciò non dovrebbe, di per sé, produrre equivocita’, a condizione che le autorità egiziane si attengano ad un tale standard. Per altro, la circolare n. 28 del 18/11/2011 va oltre, giustamente considerando le esigenze di una coerenza tra diverse registrazioni, magari quando già avvenute, indicando criteri di gradualità.
Effettivamente, quando si tratti di 1^ registrazioni amministrative in Italia, non dovrebbero aversi problemi di sorta, ma, al contrario, questi possono sorgere per chi sia già stato interessato da precedenti registrazioni amministrative, per le quali occorrerà provvedere a mano a mano che tali sistuaizoni emergano.


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