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Quale "Codice" per una P.A.? Una parvenza di consultazione

A volte, quando ve ne sia l’occasione, l’Unione europea procede a consultazioni su questo o quell’altro tema. Altrettanto, fanno UNI (l’istituto di “nornalizzazione”), oppure l’AGCM, ecc.
Su questa scia, anche il Min. P.A. & Innovaz. Sta avviando un percorso di “partecipazione” (chiamarla “consultazione” appariva, forse, troppo simile a quelle che già fanno altri, in primis la Commissione europea) attraverso il sito web www.codicepa.it, dopo che . un gruppo di lavoro composto di tecnici e accademici ha redatto un primo schema un tale Codice, che raccoglie e riordina le principali disposizioni che oggi regolano il funzionamento della P.A., con l’obiettivo di semplificare, coordinare e stabilizzare l’insieme delle molte norme di settore.
Nel sito web si afferma che il testo elaborato costituisce un . “esercizio preparatorio” (come gli esercizi di riscaldamento prima di una gara di nuoto o altra disciplina sportiva?) rispetto ad una delega legislativa che attende l’approvazione del Parlamento, ma anche che l’elemento più innovativo di questo lavoro sarebbe costituito dalla scelta di intraprendere sullo schema elaborato un’ampia consultazione pubblica (ma si consulta o non si consulta?
Ora, o in futuro?) attraverso la quale condividere le scelte adottate e acquisire ulteriori elementi di riflessione riguardo alcune specifiche e complesse questioni.
La consultazione è/sembra essere aperta a quanti intendano offrire un contributo tecnico, finalizzato alla revisione dello schema di Codice o alla valutazione dei suoi impatti sull’operato delle amministrazioni o sul rapporto tra amministrazioni e soggetti privati. Si tratta, in ogni caso, di una consultazione caratterizzata da un elevato grado di specificazione tecnica (sempre secondo il sito web), che intende favorire contributi specifici e puntuali.


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