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L’esatta indicazione del nome ai sensi dell’articolo 36 del decreto del Presidente della Repubblica n. 396/2000 e gli effetti sulla registrazione in anagrafe
La corretta indicazione nel caso di nome composto da più elementi rappresenta da sempre una criticità per gli uffici dei servizi demografici

La corretta indicazione nel caso di nome composto da più elementi rappresenta da sempre una criticità per gli uffici dei servizi demografici, chiamati a districarsi nelle incongruenze fra certificazioni di stato civile, registrazioni anagrafiche e utilizzo comune delle generalità da parte del cittadino.
La questione relativa alla pluralità dei nomi è oggi disciplinata dall’articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica n. 3 novembre 2000, n. 396, per cui è previsto che, nel caso siano stati imposti due o più nomi separati da virgola, negli estratti e nei certificati rilasciati dall’ufficiale di stato civile (e dall’ufficiale di anagrafe) deve essere riportato solo il primo dei nomi. Tale formulazione dell’articolo 35, in vigore dal 1° gennaio 2013 in seguito alle modifiche apportate dalla legge 10 dicembre 2012, n. 219 (Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali), ammette la possibilità di imporre al nato fino a tre nomi, anche separati da virgola e ha così specificato che negli estratti e nei certificati deve essere riportato il primo. Il Ministero dell’Interno con la circolare n. 33 del 24 dicembre 2012, ha chiarito che il riferimento normativo “solo il primo dei nomi” deve ritenersi riferito ai prenomi che precedono la virgola.

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Il decreto del Ministro dell’interno 18 ottobre 2022 (G.U. n. 269 del 17 novembre 2022) ha sancito l’avvio e il funzionamento di ANSC (Archivio Nazionale Stato Civile), tempi e modi per il passaggio dalla registrazione analogica e formazione cartacea dei registri di stato civile alla modalità completamente digitale.

Il D.M. 9 novembre 2020, aveva già disposto la riduzione del formato dei registri in A4, per una maggiore semplificazione operativa.

La tanto attesa digitalizzazione non modifica il contenuto e la sostanza degli atti, né riduce la responsabilità dell’ufficiale dello stato civile chiamato a svolgere un ruolo di particolare rilevanza per il quale occorre elevata professionalità.

Per poter affrontare correttamente le procedure e gli adempimenti che è chiamato a svolgere nel corso del proprio lavoro, ogni giorno più complesso, è necessario avere conoscenza dei principi fondamentali in materia di cittadinanza, filiazione, riconoscimento, adozione, diritto al nome, matrimonio, separazione e divorzio, unione civile, di quella parte cioè del codice civile che si occupa del diritto di famiglia.

Neppure possono essere trascurate le normative di diritto internazionale privato, i trattati e le convenzioni internazionali, le disposizioni di polizia mortuaria, ma anche la disciplina del procedimento amministrativo, le leggi speciali in materia di culti ammessi o disciplinati da intese.

A questo, occorre aggiungere anche il continuo apporto della giurisprudenza che sempre più di frequente interviene per delineare, ridefinire o ampliare istituti e concetti giuridici che l’ufficiale di stato civile è tenuto poi ad applicare, a volte direttamente, in prima persona.

Occorre cioè avere conoscenza di un quadro normativo e giurisprudenziale estremamente vasto e, oltretutto, in costante cambiamento ed evoluzione.

Il volume, unendo teoria e pratica, ha l’obiettivo di rappresentare, per l’ufficiale di stato civile, una guida per svolgere al meglio il lavoro quotidiano e raggiungere livelli di professionalità sempre più elevati.

Renzo Calvigioni
Già responsabile Servizi Demografici, esperto e docente Anusca, Direttore della Rivista “I Servizi Demografici”.

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Renzo Calvigioni, 2023, Maggioli Editore
79.00 €

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