Stranieri: contrasta con la direttiva 2008/115/CE la reclusione del "clandestino"

Stranieri: contrasta con la direttiva 2008/115/CE la reclusione del “clandestino”

Sulla questione del c.d. reato di clandestinità molto è stato detto e scritto.
Anche equivocando tra le previsioni dell’art. 10.bis D. Lgs. 25/7/1998, n. 286 e quelle dei  successivi  artt. 13 e 14 (il particolare, l’art. 14, 5.ter e 5.quater), quali l’uno introdotto e gli altri  modificati dalla L. 15/7/2009, n. 94.
In proposito, merita di essere segnalata la sentenza della C.G.U.E. del 28/4/2011, nel procedimento n. C-61/11 PPU con cui è è stata dato atto che le misure reclusive, quando adottate sulla sola motivazione della permanenza  sul territorio nazionale senza giustificato motivo, non ostante provvedimento di espulsione, non sono conformi alla direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16/12/2008.

Vedi:

Corte di Giustizia Europea 28/4/2011 n. C-61/11
Spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia – Direttiva 2008/115/CE – Rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare – Artt. 15 e 16 – Normativa nazionale che prevede la reclusione per i cittadini di paesi terzi in soggiorno irregolare in caso di inottemperanza all’ordine di lasciare il territorio di uno Stato membro – Compatibilità

Conclusioni dell’Avvocato Generale del 1 aprile 2011, Causa C-61/11 PPU
Direttiva 2008/115/CE – Ambito di applicazione – Misure necessarie per eseguire la decisione di rimpatrio – Inottemperanza all’ordine dell’autorità pubblica di lasciare il territorio nazionale nel termine prescritto – Privazione della libertà individuale di uno straniero in soggiorno irregolare nel territorio di uno Stato membro – Effetto utile della direttiva – Diretta applicabilità della direttiva

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