CITTADINI STRANIERI - Vademecum: come viaggiare al meglio e in sicurezza con i nostri figli

Ogni anno 18 milioni di italiani si recano all’estero, il 10% dei viaggiatori ha come meta Paesi tropicali e subtropicali, dove condizioni igienico-sanitarie, abitudini alimentari, clima e stili di vita sono diversi dai nostri. Molte sono le famiglie che viaggiano con bambini.

I viaggi possono offrire ai bambini grandi opportunità di divertimento, permettendo la conoscenza di nuovi Paesi e tradizioni, che possono arricchire il loro bagaglio culturale; ogni viaggio può però rappresentare anche un rischio per la salute.

Prima di intraprendere un viaggio è necessario che i genitori siano adeguatamente informati in merito ai più frequenti rischi e alle patologie più comuni che possono essere contratte.

Il ministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha presentato il 10 dicembre scorso, nella sala stampa di Palazzo Chigi, il vademecum In viaggio con i bambini, realizzato con la collaborazione di Gian Vincenzo Zuccotti e Luca Bernardo, direttori del Dipartimento materno-infantile rispettivamente dell’ospedale Luigi Sacco e del Fatebenefratelli di Milano con l’obiettivo ridurre al minimo gli imprevisti legati al viaggio e consentire ai bambini e alle loro famiglie di vivere l’esperienza della vacanza con la massima serenità.

È un manuale pratico che affronta quattro argomenti: le vaccinazioni necessarie per viaggiare senza problemi nella maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, dove sono endemiche malattie fortunatamente rare nei Paesi sviluppati; la valutazione dei rischi prima di mettersi in viaggio, quelli legati al viaggio stesso e quelli legati all’ambiente che per qualche tempo ci ospiterà; il classico problema di che cosa mettere in valigia; le precauzioni da prendere una volta ritornati a casa (spesso è consigliabile una visita di controllo perché certe malattie possono manifestarsi anche a distanza di tempo).

Prima della partenza è fondamentale verificare che il bambino abbia eseguito tutte le vaccinazioni obbligatorie e consigliate in Italia in base all’età e se il soggiorno dovesse protrarsi per un lungo periodo, è necessario provvedere a praticare quelle in scadenza. Talvolta bisogna introdurre variazioni al calendario vaccinale, in modo da anticipare la protezione prima della partenza.

In alcuni Paesi è richiesto per l‘ingresso il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla indipendentemente dal Paese di origine; per i pellegrini diretti a La Mecca è obbligatoria la vaccinazione antimeningococcica.

Inoltre è necessario prendere in considerazione alcune malattie come il colera, la febbre gialla, l’epatite A, la malattia meningococcica, la febbre tifoide, la rabbia, l’encefalite giapponese e l’encefalite da morso di zecca, per le quali esiste una vaccinazione specifica. L’opportunità di eseguire tali vaccinazioni va valutata in base alla destinazione, tenendo presenti fattori quali l’età del bambino, la stagione, la durata e la tipologia del viaggio.

La pianificazione del viaggio deve essere effettuata in anticipo per valutare attentamente la storia clinica del bambino, il suo stato di immunizzazione, la necessità di somministrare vaccini o intraprendere profilassi antibiotica specifica, per raccogliere informazioni dettagliate sul viaggio ed identificare eventuali controindicazioni.

Al rientro dall’estero, in particolare da Paesi ad alta endemia per particolari patologie, è consigliata una visita medica di controllo, in quanto diverse malattie possono manifestarsi anche a distanza di tempo (malaria, parassitosi intestinali…).

Questa regola vale soprattutto per bambini affetti da patologie croniche (malattie cardiorespiratorie, diabete mellito, immunodeficienza), per coloro che sono stati esposti ad una malattia infettiva durante il viaggio o che hanno trascorso più di 3 mesi in un Paese in via di sviluppo.

Fonte: ministero del Turismo

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