CITTADINI STRANIERI - Accoglienza migranti: l’impegno delle prefetture

Si lavora in stretta collaborazione con gli enti locali attraverso il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), in linea con il Piano nazionale di riparto del ministero dell'interno

Massimo impegno delle prefetture, in coordinamento con le amministrazioni locali, nell’organizzazione delle attività di prima accoglienza e assistenza dei profughi e migranti che raggiungono l’Italia via mare in questo periodo.

Da inizio anno, infatti, secondi i dati aggiornati al 19 maggio, sono oltre 38mila le persone sbarcate sul territorio nazionale, il 97% delle quali in Sicilia, comprese le isole Pelagie. Sensibile l’incremento registrato dei flussi rispetto allo stesso periodo del 2013 (4290 persone dal 1° gennaio al 18 maggio 2013), anno nel quale sono stati complessivamente 42.925 gli arrivi via mare.

I natanti che giungono sulle coste italiane partono nella quasi totalità dei casi (93%) dalla Libia, seguita dall’Egitto (4%). Per quanto riguarda la nazionalità dichiarate dai migranti allo sbarco, prevalgono gli eritrei e i siriani (rispettivamente il 31% e il 14%), che insieme rappresentano quasi la metà dei casi.

Il piano di accoglienza per queste persone (Piano nazionale di riparto) è stato messo a punto dal dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero, in linea con la direttiva del ministro Alfano. L’obiettivo è sia quello di garantire accoglienza e procedure di smistamento celeri per gli arrivati, sia assicurare un’equa suddivisione dei migranti su tutto il territorio, utilizzando i posti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) messi a disposizione dagli enti locali, per i quali è in programma un ampliamento.

Il dipartimento, inoltre, insieme a quello della Pubblica Sicurezza garantisce alle prefetture assistenza, supporto e indicazioni per il trasferimento dai luoghi di sbarco a quelli di destinazione.

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