Anagrafe - Iscrizione anagrafica d’ufficio – Ricorso giurisdizionale

Anagrafe – Iscrizione anagrafica d’ufficio – Ricorso giurisdizionale

Quesito: Devo iscrivere d’ufficio (caso certamente non frequente nel mio Comune: per me, personalmente, è il primo), in anagrafe, un cittadino italiano. Nella modulistica in uso si richiama la possibilità di ricorrere – oltre che al Prefetto – al Tar, entro 60 giorni dalla notifica. E’ corretto o, come mi sembra di ricordare, il ricorso va indirizzato al giudice civile?

Risposta: L’indirizzo maggioritario è – oramai – orientato per la sussistenza di diritti soggettivi, con conseguente giurisdizione dell’A.G.O.
Quanto ai termini, suggerisco di mutuare la formula indicata dal Ministero dell’Interno, in relazione al decreto prefettizio che decide sul ricorso anagrafico: “nei tempi e con le modalità indicate dal codice di procedura civile” (cfr. circolare 4 luglio 2011, n. 17, “ritenendo che l’utilizzazione di tale clausola consenta – a fronte del termine di ordinaria prescrizione decennale previsto dall’art. 2946 c.c. – il pieno rispetto dell’obbligo prescritto dall’art. 3, comma 4, della L.n. 241/1990”).
Segnalo, infine, l’esigenza di prestare (particolare) attenzione alle indicazioni di cui sopra: se è vero, infatti, che “l’errata indicazione … nel provvedimento amministrativo dell’autorità innanzi alla quale ricorrere non determina l’illegittimità dell’atto, ma solo la possibilità di riconoscere l’errore scusabile ai fini della tempestività del ricorso” (Tar Toscana X maggio 2010, n. XXXX), si riscontrano frequenti sentenze del giudice amministrativo che compensano le spese, tra le parti del giudizio, in ragione dell’erronea indicazione – nel provvedimento impugnato – dell’autorità destinataria del ricorso (cfr., per tutte, Tar Lombardia, Milano, XX maggio 2013, n. XXXX).

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