STRANIERI - ANCI: approva emendamenti da presentare al governo sul decreto Sicurezza e Immigrazione

Attraverso comunicato datato 11 ottobre 2018 l’ANCI rende noto che la Commissione immigrazione e politiche per l’integrazione dell’Associazione dei Comuni stessa si è riunita l’11 ottobre a Roma in seduta straordinaria, alla presenza di sindaci di Comuni capoluogo di Provincia, presidenti di ANCI Regionali e amministratori dell’intero territorio nazionale per discutere del Decreto Sicurezza e Immigrazione (d.l. 4 ottobre, n. 113) ora in fase di conversione.
“Ringraziamo il Presidente della I° Commissione Affari Costituzionali della Camera per essere venuto ad ascoltare le ragioni dei territori e per aver preso impegni precisi rispetto all’intenzione di audire l’Associazione dei Comuni e di prendere in attenta considerazione gli emendamenti proposti dall’ANCI” dichiara Irma Melini, presidente della Commissione Immigrazione di ANCI. “Accogliamo con soddisfazione la notizia che l’on. Brescia ha fornito alla Commissione, circa la presenza di una discussione aperta in seno alla maggioranza proprio sul decreto, che personalmente ritiene perfettibile. Apprezziamo anche l’impegno assunto dal capogruppo di Forza Italia in I° Commissione, l’on. Sisto, in merito all’intenzione di fare propri gli emendamenti dell’ANCI”.

Il possibile aumento delle persone in condizioni di irregolarità
“In Commissione è stata ribadita la preoccupazione dei Comuni in merito agli effetti immediati del d.l. sui territori” dichiara Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato ANCI all’Immigrazione. “Solo in tema di assistenza ai soggetti vulnerabili sono stimati in oltre 280 milioni di euro i costi annui che ricadranno sui servizi sociali e sanitari dei Comuni. La preoccupazione è anche quella legata all’inevitabile aumento delle persone in condizioni di irregolarità (più di 50mila persone nel 2019 secondo alcune stime), che porterebbe ad evidenti problemi di ordine pubblico nelle nostre comunità. Sono problemi che riguardano tutti i sindaci, al di là del loro colore politico”.

Il necessario coinvolgimento dei sindaci
“Risulta, perciò fondamentale – aggiunge la presidente Melini – riprendere i lavori del Tavolo nazionale che garantiscano un coordinato e costante confronto tra l’ANCI e il Governo; recepire gli emendamenti di ANCI che richiedono che sia obbligatorio il consenso dei sindaci per l’apertura di nuove strutture di accoglienza sul proprio territorio; che si continui ad accogliere anche i richiedenti asilo vulnerabili e i nuclei familiari con minori all’interno dello SPRAR, perché diversamente diventerebbero un costo sociale ed economico per il solo Comune; infine chiediamo con urgenza che vengano sbloccate le graduatorie per l’aumento dei posti della rete SPRAR, necessari a convertire i centri di accoglienza straordinaria, dove ad oggi ci sono ancora 130mila persone accolte, che sfuggono alla gestione amministrativa dei Comuni. La conclusione della fase emergenziale è la migliore occasione per abbandonare ogni strumento di carattere straordinario, a partire dai CAS. E’ quindi del tutto insensato fare esattamente il contrario. Questi sono i contenuti di tutti gli interventi degli amministratori intervenuti oggi in Commissione”.
“Sono queste le istanze che intendiamo rappresentare a tutti i capigruppo dei partiti presenti in Parlamento – conclude Biffoni -, sono proposte migliorative che permettono di ridurre i danni di quella che, se rimane così com’è, è un’inversione a 360 gradi.”

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Dossier Senato della Repubblica 8/10/2018, n. 66 – Decreto-legge immigrazione e sicurezza pubblica D.L. 113/2018 – A.S. 840

 

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