Diffusi i dati sulle cremazioni 2012

Diffusi i dati sulle cremazioni 2012

Il 1/8/2013, con circolare SEFIT n. 3812/2013/AG, sono stati diffusi i dati – relativi al 2012 – sulle cremazioni praticate in Italia, da cui risulta una crescita del 15% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 13.300 unità.

Nel 2012 si sono registrate a consuntivo 101.842 cremazioni di feretri, contro le 88.542 del 2011. In ciò ha influito considerevolmente il cambio di propensione dei cittadini, per lo più dovuto alla presenza di un maggior numero di impianti sul territorio e la crisi economica.

L’ISTAT ha recentemente diffuso i dati sulla mortalità e popolazione 2012, anno in cui si sono registrati 612.883 decessi. Quindi l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per l’anno 2012, è del 16,62% (su base nazionale). Analizzando il dato territoriale si può valutare che le regioni dove la cremazione è più sviluppata – in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale – sono: Lombardia (25,7%), Piemonte (13,7%) e Veneto (12,3%).

Le regioni che hanno visto la crescita percentuale maggiore nel 2012 rispetto al 2011 sono invece: Sardegna (+63,9%), Emilia Romagna (+32,8%) e Umbria (+31,7%).

Incidono in queste variazioni soprattutto la messa in funzione o il fermo/rallentamento operativo di uno o più impianti Le regioni che rispetto all’anno precedente hanno registrato una crescita numerica più elevata sono state: Emilia Romagna (+3.003), Lombardia (+2.993) e Piemonte (+2.665). Il ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore presenza di impianti, ma anche al Centro. Roma, Milano e Genova si riconfermano, come negli anni precedenti, le città col maggior numero di cremazioni di cadaveri effettuate, rispettivamente con 9.078, 8.238, 5.895 (anche se è bene chiarire che si tratta di cremazioni svolte per un’area che spesso è almeno provinciale, se non ancor più estesa), mentre Torino (3.706) viene superata da Livorno (4.815) e Mantova (3.950).

La regione in assoluto dove si crema di più è, come sempre, la Lombardia (che è tra quelle meglio dotate di impianti di cremazione), con 26.191 cremazioni, seguite da Piemonte (13.968) e Veneto (12.541).

Per altro , non si può non constatare come, per quanto questa costituisca la sola rilevazione del fenomeno attualmente attiva, manchino i dati per un impianto di cremazione, che ricusa di fornirli, e per cui neppure collaborazione vi è da parte del comune (cui, almeno, i verbali delle cremazioni effettuate dovrebbero essere inoltrati).

Si tratta di una situazione che incide sul totale complessivo nazionale, forse anche in termini quantitativamente consistenti, e che non pone in buona luce i soggetti recalcitranti o non collaborativi.

Come se si trattasse di tutelare un qualche “Segreto Nazionale”! Nel frattempo, e di seguito, SEFIT ha emanato anche l’ulteriore circolare n. 3818 del 19/8/2013, sull’adeguamento dei valori tariffari massimi per la cremazione anno 2014.

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