PERSONALE - Emergenza Coronavirus: riduzione presenze e sospensione concorsi

Il legislatore vuole che le presenze dei dipendenti pubblici presso gli uffici siano ridotte il più possibile. A tal fine occorre individuare le attività essenziali

Approfondimento di A. Bianco

Il legislatore vuole che le presenze dei dipendenti pubblici presso gli uffici siano ridotte il più possibile. A tal fine occorre individuare le attività essenziali e quelle che possono essere svolte a distanza e, per il resto del personale, l’ente deve disporre le forme di riduzione della presenza previste dalla normativa, tra cui la esenzione. Il legislatore ha inoltre sospeso dal 17 marzo al 16 maggio lo svolgimento delle procedure concorsuali, fatte salve alcune limitate eccezioni dettate in particolare per quelle che si svolgono con modalità telematiche. Le disposizioni di riferimento sono contenute essenzialmente nell’articolo 87 del d.l. n. 18/2020.

Le indicazioni della Funzione Pubblica

La circolare del Ministro per la Pubblica Amministrazione n. 2 del 2 aprile 2020 “Misure recate dal decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, recante misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori ed imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Coronavirus – Circolare esplicativa” fornisce utili chiarimenti sulle forme attraverso cui ridurre le presenze negli uffici dei dipendenti pubblici. La norma, il riferimento è essenzialmente all’articolo 87 del d.l. n. 18/2020, vuole che gli enti si limitino solo alle “attività strettamente funzionali alla gestione della emergenza e alle attività indifferibili con riferimento sia all’utenza interna (a titolo esemplificativo: pagamento stipendi, attività logistiche necessarie per l’apertura e la funzionalità dei locali), sia all’utenza esterna”. Ha notevole importanza la seguente indicazione: ciò “non significa che – qualora una PA non individui le attività indifferibili da svolgere in presenza – il lavoratore sia automaticamente autorizzato a non presentarsi al lavoro”. Per raggiungere questa finalità la disposizione offre “alle amministrazioni un ventaglio di strumenti – ferie pregresse, congedo, banca ore, rotazione, nel rispetto della contrattazione collettiva, e altri analoghi istituti, ove previsti dalla contrattazione medesima – modulabili, a seconda delle necessità organizzative proprie di ciascun ufficio, e riferibili all’intero assetto organizzativo e non al singolo dipendente”.

>> CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO INTEGRALE QUI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *