ANAGRAFE - IL CASO – Nome con accentazione all’interno della parola – Problematiche operative

Si può procedere alla rettifica del nome?

Si sono presentati allo sportello i genitori di una minorenne per il rilascio della carta di identità, facendo presente che, controllando il codice fiscale, il prenome della figlia non è stato riportato come dichiarato al momento della dichiarazione rilasciata presso il centro di nascita. Tale dichiarazione è stata trascritta nei nostri registri nel 2018, riportando come prenome “GISELE” anziché “GISÈLE” come espressamente dichiarato dai genitori. Andando a ricontrollare gli atti, si è appurato che l’addetto alla direzione sanitaria a suo tempo sulla dichiarazione aveva riportato “GISÈLE”. All’art. 34, comma 2 del d.P.R. 396/2000 si dice che i nomi stranieri possono essere espressi, dove è possibile, anche con i segni diacritici propri dell’alfabeto della lingua d’origine, quindi il sopra citato prenome potrebbe rientrare pienamente in questa casistica.
Secondo la circolare 34/E del 20 luglio 2011 dell’Agenzia delle Entrate, le vocali con accento acuto o grave contenute nei nomi sono traslitterate nelle relative vocali non accentate, così come le vocali che presentano la dieresi sono traslitterate con il suono corrispondente e quelle accentate in termine di parola sono riportate con l’apostrofo.
Temendo che tali differenze potessero creare dei problemi con l’allineamento dei dati in Ina-Saia e/o in ANPR, chi ha trascritto la dichiarazione ha riporto il prenome “GISELE” senza l’accento intervocalico.
Si chiede pertanto un parere su come comportarci, anche in futuro, per l’esatta indicazione del prenome ove si ripresenti il caso sopra descritto. Si chiede inoltre se, vista la precisazione dei genitori che, oltre a farne una questione di principio, affermano che il nome senza accento può portare a un’errata pronuncia dello stesso, si può eventualmente procedere alla rettifica utilizzando l’art. 98, comma 1, senza andare incontro ai problemi di allineamento dianzi citati.

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