ANAGRAFE - IL CASO – Residenza e cittadinanza

Parere circa la prassi da seguire in merito alle dichiarazioni di residenza finalizzate al riconoscimento della cittadinanza italiana jure sanguinis

Chiediamo un parere circa la prassi da seguire in merito alle dichiarazioni di residenza finalizzate al riconoscimento della cittadinanza italiana jure sanguinis.
In particolare, visto che in determinati periodi assistiamo ad un aumento di tali pratiche, non vorremmo in alcun modo ostacolare gli aventi diritto, ma non vorremmo neanche assecondare determinate condotte che, potenzialmente, potrebbero essere assunte da persone che, ottenuta una residenza in questo Comune e, in base ad essa una cittadinanza italiana, poi svanissero dal nostro territorio.
Con la conseguenza pratica, in quest’ultimo caso, di aver agevolato l’ottenimento di documenti da cui risulti la nostra nazionalità. Documenti che, una volta emessi, risultano validi (come la cittadinanza in essi attestata) fino al venir meno del requisito residenziale (elemento caducabile solo in seguito ad altri procedimenti quali l’annullamento in autotutela, che potrebbero richiedere difficoltà nell’attivazione o tempi particolarmente lunghi).
Ad attirare la nostra attenzione, in particolare, è stato il fatto che, lo scorso mese, è stata presentata dichiarazione di residenza da parte di 4 cittadini, presso lo stesso immobile (un affittacamere che con loro aveva stipulato un contratto d’affitto della durata di 12 mesi).
Tale immobile, in passato, era stato indicato quale luogo di dimora abituale da parte di altri cittadini stranieri, poi riconosciuti come italiani anch’essi in base alla circolare k.28, ed oggi non più presenti nel territorio del nostro Comune, ai quali fu richiesto di integrare l’istanza con altra documentazione atta a dimostrare la loro intenzione di “vivere” nel nostro Comune.
Come chiesto all’inizio esiste una particolare prassi da seguire, eventualmente in accordo con l’ufficiale dello stato civile, che ci permetta l’accertamento della presenza di queste persone non solo per la durata dei 45 giorni del procedimento di residenza, ma ci agevoli al fine di poter confermare senza alcuna remora la loro dimora abituale nel nostro comune?

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